La festa del Ringraziamento, che la Cei ha voluto istituire nella seconda domenica di novembre, vuole esprimere un grazie a Dio per i doni che la terra ogni anno ci consegna. Quest’anno la Coldiretti di Firenze-Prato, che opera a fianco del mondo agricolo sostenendolo in ogni sua specificità, ha voluto organizzare a Marradi un momento speciale, il 18 novembre scorso, alla presenza del vescovo monsignor Mario Toso che ancora una volta ha voluto essere insieme al suo popolo a condividere le difficoltà e a portare la Parola del Signore sempre piena di speranza.

Un territorio provato che guarda al futuro


Il nostro territorio, insieme alle terre romagnole e toscane, è stato particolarmente colpito in questi ultimi periodi e mentre si facevano i conti con le molte frane che avevano ferito la terra, è arrivato il terremoto a fiaccare ancora di più fisici e spiriti, ma seppure con fatica, la nostra comunità crede che un futuro di bene sia ancora possibile. E così sabato è stato un giorno di festa per ringraziare e per rifare pace con una natura non sempre benevola. Ci ha accolti la bellezza del teatro degli Animosi, diventato per l’occasione una chiesa speciale che nella condivisione della Mensa Eucaristica ha unito i cuori di molti in un’unica preghiera di ringraziamento e affidamento.
Il teatro era gremito per le tante personalità: il sindaco Tommaso Triberti e i sindaci dei tanti Comuni limitrofi, i dirigenti della Coldiretti con l’assistente ecclesiastico della Regione, l’arciprete don Mirko Santandrea con i parroci del Vicariato e, soprattutto, tanta gente, in particolare agricoltori, alcuni coi volti segnati dal tempo, nei quali si possono intravedere le fatiche e i sacrifici di una vita.
C’erano poi i bambini, i ragazzi del catechismo, che con i loro messaggi, i loro striscioni, le loro preghiere che parlavano di amore, hanno rappresentato appieno la speranza del futuro.

Moltiplicare i talenti per far fiorire il bene

Il vescovo Mario, che ha ricordato che era anche la Giornata dei poveri, partendo dal Vangelo, dedicato alla parabola dei Talenti, che sembrava scritta apposta per l’occasione, ha detto che i talenti devono essere impiegati e moltiplicati e proprio nei momenti di difficoltà. Chi ama avrà più da dare e da moltiplicare tesori che appartengono a tutti, per una fioritura del bene. Un metodo particolarmente significativo è quello della cooperazione a servizio della comunità, per una società con al centro la persona e non il profitto, ogni uomo è un dono e ci si salverà solo insieme in un patto di corresponsabilità. Un altro talento è la fraternità, tenendo sempre presente la cura del territorio, con percorsi atti a determinare ambienti rigenerati con una gestione corretta delle risorse: terra, acqua, energia, nella responsabilità capaci davvero di determinare una nuova Creazione. La celebrazione eucaristica è terminata con un ringraziamento e la lettura della Preghiera dell’Agricoltore a cura del presidente della Coldiretti: «O Dio onnipotente, che hai creato i cieli e la terra, che hai voluto che col nostro lavoro ci procurassimo il pane…..santifica la nostra fatica che affidiamo a Te….». Poi l’assemblea si è spostata all’esterno per la Benedizione da parte del vescovo dei molti mezzi agricoli parcheggiati davanti al teatro, come a voler suggellare un patto fra l’uomo e la macchina, in una collaborazione condivisa di fatica e efficienza. E infine non poteva mancare un momento di convivialità sotto il Mercato coperto organizzato dai nostri Alpini.

Fedora Anforti