La voglia di passare una domenica diversa, donando il proprio tempo libero a persone che stanno soffrendo e ricambiando l’aiuto ricevuto a maggio, quando a finire sott’acqua è stata la Romagna. Così Katia, Enrico e Simone, originari di Faenza e Castel Bolognese, sono partiti il 12 novembre scorso con destinazione Montemurlo, in provincia di Prato. «Grazie a un passaparola sui social – ci dicono i tre ragazzi – siamo arrivati al Gruppo Grassi, azienda di Montemurlo che costruisce macchinari per la produzione di materassi. Lì abbiamo dato una mano a ripulire le macchine e successivamente abbiamo chiesto di poter proseguire verso zone dove potevamo essere ancora più utili».
La testimonianza di tre giovani partiti per la Toscana
Grazie all’associazione di volontariato locale Stremao, che svolge un ruolo importante nel coordinamento dei volontari e nella preparazione dei pasti, i ragazzi sono quindi giunti a Bagnolo, frazione del comune di Prato che prende il nome dal torrente che è esondato, causando anche due vittime. «All’associazione Stremao abbiamo consegnato viveri e beni di prima necessità che ci erano stati lasciati da alcuni amici. Poi ci hanno indirizzato presso uno scantinato pieno di acqua e fango. Con l’aiuto di un’autopompa il locale è stato liberato dall’acqua e poi è iniziato il nostro lavoro di pulizia e sgombero. Eravamo circa venti volontari, noi tre provenienti dalla Romagna e tutti gli altri dalla Toscana e si è creato un bellissimo clima di collaborazione».

E proprio la sinergia tra persone provenienti da tante città diverse e la solidarietà sono tratti che hanno accomunato gli eventi alluvionali in Romagna e in Toscana. «L’associazione Stremao ha ricevuto davvero tantissimi beni di prima necessità e li sta distribuendo a chi ne ha più bisogno. Come è avvenuto anche in Romagna, davanti a una tragedia, si è messa in moto una grandissima solidarietà e noi sappiamo bene quanto questo possa fare la differenza per tante persone colpite». I tre ragazzi si sono dunque trovati di fronte a situazioni simili a quelle vissute nel maggio scorso, con acqua e fango a invadere strade e abitazioni e le persone intente a spalare e ripulire, provando a guardare avanti. «Fortunatamente, anche a detta di un volontario di Arezzo conosciuto a Bagnolo e che, lo scorso maggio, aveva aiutato tra Faenza e Forlì la situazione in Toscana, per estensione delle zone alluvionate e portata dei danni, è un po’ meno grave, rispetto a quanto abbiamo vissuto in Romagna. L’emergenza, seppur a fatica e anche in questo caso grazie all’aiuto e all’energia di tanti volontari, sta rientrando, al netto di alcuni casi isolati».

Resta la soddisfazione di aver aiutato le persone a sorridere e a poter guardare al futuro con un po’ più di fiducia. «E’ sempre bello donare il proprio tempo e aiutare gli altri, soprattutto quando si è vissuto in prima persona una situazione simile e si è consapevoli delle conseguenze che possono esserci, anche a medio-lungo termine. Ci siamo messi in gioco con piacere ed è un’esperienza che rifaremo».
Samuele Bondi