«Ora vaghiamo come due zombie per il paese. Non sappiamo se e quando riusciremo a riaprire la nostra attività e tutto questo è frustrante». Claudia Pierazzoli è titolare, col marito, del Crai alimentari di Tredozio. L’attività, che si trova nel complesso di palazzo Medri, è stata dichiarata inagibile. «Siamo stati tra i primi a essere allontanati – ricorda – e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di prendere i nostri materiali all’interno del negozio».
Fare programmi per il futuro ora è impossibile
Alcuni sono stati recuperati successivamente grazie all’aiuto dei Vigili del Fuoco e portati in un deposito che è stato occasionalmente utilizzato come punto vendita «ma non è una reale soluzione» commenta «anche perché noi puntiamo molto sulla vendita di prodotti freschi e lì non c’è modo di farlo». Restano ancora oggetti personali e armadi che chissà quando torneranno nelle loro mani. «Se non passa lo stato d’emergenza sarà dura ripartire – commenta Claudia – perché serviranno davvero tanti soldi per ripristinare gli immobili, in un paese poi che era soggetto a spopolamento». Fare programmi per il futuro ora è impossibile. «Ancora viviamo in un limbo e dopo un mese non sappiamo quali sono le prospettive. Sto inviando delle mad (messe a disposizione) per provare a fare delle supplenze scolastiche in questi mesi, perché trovare un altro punto vendita qui al momento è impossibile».
Samuele Marchi