Sono stati presentati stamane i progetti “SOS nutrizionale in Romagna” e “Più frutta e verdura per tutti” promossi da Confagricoltura Ravenna, in collaborazione con il gruppo La Nutrizione in Aiuto e l’associazione Onconauti, alla presenza del vicesindaco del Comune di Faenza, Andrea Fabbri, e della coordinatrice dell’area marketing e public business di Romagna Tech, Alessandra Folli.
«Vogliamo coinvolgere il territorio, rompere le barriere, lavorare insieme per invertire il trend che vede il consumo di frutta e verdura in Emilia-Romagna molto al di sotto della media nazionale», è il commento del presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti.
Dagli ultimi dati del Ministero della Salute emerge infatti che meno dell’8% degli italiani consuma 5 porzioni al giorno di frutta e verdura (la quantità raccomandata per mantenere la popolazione in salute).
In Emilia Romagna, ai massimi livelli di eccellenza per produzione ortofrutticola, si evidenzia tuttavia che tale percentuale scende al 6,7% (dato nettamente inferiore rispetto alla media nazionale).
Pertanto i due progetti prevedono azioni mirate a supportare una corretta, oltre che sana, alimentazione anche tramite il coinvolgimento dei produttori agricoli locali, al fine di riportare a tavola quantitativi di frutta e verdura adeguati.
Nel dettaglio, “Sos nutrizionale in Romagna” ha lo scopo di monitorare lo stato di salute nutrizionale della popolazione romagnola e migliorarlo, soprattutto nel post alluvione: a preoccupare è la scarsa disponibilità di prodotti stagionali locali che rischia di provocare un’ulteriore flessione delle quantità di frutta e verdura assunte dalla popolazione. Grazie a consulti offerti gratuitamente dai biologi nutrizionisti e a volumi di frutta e verdura messi a disposizione a costo zero dai produttori ortofrutticoli locali, sarà possibile raggiungere il risultato.
“Più frutta e verdura per tutti” intende favorire e potenziare il consumo di questi alimenti anche da parte dei pazienti oncologici, poiché esso costituisce, insieme al corretto stile di vita, un importante fattore di protezione nei confronti di malattie cronico-degenerative, in particolare malattie cardiovascolari e tumori.
L’obiettivo è stringere un “patto per la salute del territorio” tra Confagricoltura Ravenna, i biologi nutrizionisti emiliano-romagnoli e la popolazione romagnola, per riportare i consumi di frutta e verdura a quantitativi adeguati alla tutela della salute delle persone, con particolare attenzione alla popolazione colpita dall’alluvione.
In un’ottica di prevenzione primaria che coinvolge tutte le fasce di popolazione, incluse le situazioni di fragilità derivanti dalle patologie oncologiche, saranno attuati degli interventi per informare e sensibilizzare sull’importanza di uno corretto stile di vita, per limitare l’insorgenza delle patologie.
Saluta con favore l’iniziativa il vicesindaco del Comune di Faenza Andrea Fabbri: «In questo modo – ha dichiarato – sosteniamo l’intera comunità e proteggiamo la salute delle persone, promuovendo le eccellenze agricole del territorio».
«Come Confagricoltura siamo da sempre al fianco dei cittadini per garantire continuità nella fornitura di cibo di qualità, in primis frutta e verdura. E i due progetti – ha aggiunto Nicola Servadei presidente della sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna – vanno inequivocabilmente in questa direzione».
Per Emanuele Rondina e Massimiliano Pantoli, gruppo La Nutrizione in Aiuto: «I biologi nutrizionisti emiliano-romagnoli pur conoscendo quanto sia difficile diffondere sane abitudini alimentari, e un corretto consumo di frutta e verdura, si impegnano ad attuare iniziative efficaci rivolte alla cittadinanza, in sinergia con i produttori agricoli locali».
Il direttore scientifico dell’associazione Onconauti, Stefano Giordani, conferma la grande importanza del consumo di prodotti ortofrutticoli nei percorsi di riabilitazione integrata oncologica: una sana alimentazione non è solo in grado di migliorare la qualità della vita contrastando gli effetti collaterali dei trattamenti oncologici, ma può anche ridurre nella maggior parte dei casi il rischio di recidive o secondi tumori.
La sede romagnola dell’associazione Onconauti, a Faenza, proporrà percorsi gratuiti mente-corpo e supporto psicologico in collaborazione con Confagricoltura e con il gruppo La Nutrizione in Aiuto. Lo stesso progetto verrà inoltre replicato nelle altre sedi della nostra associazione, a Bologna e oltre i confini regionali».
L’idea progettuale è nata la scorsa primavera, dopo la pubblicazione dei dati Eurostat e Faostat sulle tendenze di consumo di frutta e verdura fresca nei paesi europei, nei quali si evidenziava il basso consumo medio di frutta e verdura nell’Unione Europea, nettamente inferiore al minimo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (400 g/giorno). Nello specifico su 27 paesi monitorati, ben 13 hanno registrato un calo dei consumi: l’Italia si trova addirittura al quinto posto dietro paesi come Portogallo, Belgio, Romania e Grecia, pur essendo tra i maggiori produttori ortofrutticoli europei.