Non ci sono persone senza responsabilità di fronte alle cose che accadono nel mondo: siamo tutti complici o indifferenti. Per non esserlo occorre parlare, dire la propria, non stare in silenzio. E’ il messaggio potente che lo scorso sabato 23 settembre ha lasciato alle tantissime persone presenti al Post Talk lo scrittore Roberto Saviano. A intervistarlo il direttore del Post Luca Sofri che ha dialogato con lui sui grandi temi di questo tempo. Fulcro del dialogo l’immigrazione.

“Non si può tacere”

Parlare di immigrazione vuol dire anche parlare di Sud Italia. Non solo perchè gli sbarchi avvengono in Sicilia e Calabria, ma anche perchè nella storia delle regioni meridionali c’è l’esperienza della migrazione; “in Campania, Calabria, Basilicata ci sono immensi spazi abbandonati e disabitati – dice Saviano – L’immigrazione può essere una risorsa per queste realtà.” Non è solo però un tema logistico a suggerire una riflessione sul binomio sud-migrazione. L’esperienza comune di chi lascia casa per andare a lavorare altrove è ciò che permette di dare alla società un volto nuovo. Volto che ha già: “a chi dice che gli immigrati stanno invadendo l’Italia, rispondo che non si rendono conto che la società è già cambiata. Le classi dei ragazzi sono già classi in cui convivono ragazzi che vengono da Paesi diversi.” Questo non deve spaventare, ma incoraggiare ad andare in questa direzione. Resta però la domanda delle domande: di fronte a flussi così importanti qual è la soluzione? Qualcuno probabilmente l’aveva già individuata qualche anno fa, qualcuno che però è stato lasciato da solo. “Mimmo Lucano, il sindaco di Riace aveva immaginato e fatto vivo un modello vincente – continua lo scrittore – Un’idea che era nata da un gesto di solidarietà: le case abbandonate dai calabresi emigrati sono state donate ai migranti arrivati. Accoglienza e solidarietà anche nei matrimoni tra i vedovi e le ragazze per poter regolarizzare la loro presenza in Italia. Per aiutare Lucano ha dovuto scontrarsi sì con la legge, ma in un’ottica di esclusiva accoglienza. In una regione che ha a che fare con la criminalità organizzata ogni giorno, è stato portato a processo un uomo che ha cercato di creare un modello di convivenza, specchio di una nuova società“. Ciò che più fa rumore in questo è proprio il silenzio di chi ha lasciato solo il sindaco calabrese. “Silenzio ai processi, una serie televisiva realizzata che non andrà mai in onda, – conclude Saviano – ma di fronte a questo non si può tacere”.

“Parco Verde: la camorra vuole la povertà”

Resta allora da chiedersi quale sia la responsabilità di ciascuno su questo tema: ognuno può dire la propria. Ognuno deve dire la propria. Stando attenti sempre alla narrazione che viene fatta delle varie notizie. Impossibile non lasciare un commento su Parco Verde e i fatti di Caivano. Che sia una piazza di spaccio di enormi guadagni per la camorra è noto. Come è noto da tempo chi siano le famiglie che se ne occupino. Ma il pensiero comune, benpensante, “bisogna riqualificare questi spazi” è sganciato dalla realtà: “la mafia non ha nessun interesse a rendere migliore la vita delle persone che vivono qui. Renderle capaci di vivere bene – in una parola, di essere felici – significa far sì che non abbiano più bisogno della camorra. E in una logica clientelare come quella mafiosa, questo è impensabile”, spiega Saviano. Che combattere la criminalità significhi coltivare la felicità delle persone, la bellezza e la cultura, dovremmo averlo imparato. Eppure proprio le cose più scontate e semplici sono quelle che non vediamo. Probabilmente perchè fa paura, perchè è più comodo farsi i fatti propri. Perchè la verità è spesso più triste di ciò che immaginiamo. Invece c’è un’altra prospettiva con cui guardare , e chi vive sotto scorta da quando ha 26 anni la conosce bene. “In una recente manifestazione in Spagna a cui ho partecipato, mi è stato detto che la verità è magica. Guardando questa piazza piena, capisco il senso di questa frase.” Forse è proprio qui il punto: non fermarsi al male ma trovare la magia nell’impegno di tutti i giorni. Per tanti che stanno in silenzio, c’è chi non si stanca di dire la verità, di ragionare insieme sulle cose, di capire il perchè di quel che succede attorno a noi.

Letizia Di Deco