Dal palco di Piazza Farini ieri sera la sindaca di Russi, Valentina Palli, ha pronunciato il discorso di apertura della 352ª Fira di Sett Dulur. Parole piene di emozione, che hanno anche consentito alla Prima cittadina di fare un bilancio dei cinque anni di mandato, prossimo alla scadenza.
Il testo integrale
Carissime cittadine e carissimi cittadini,
Gentili Presidenti delle Associazioni tutte della nostra Città,
Cari colleghi di Giunta, assessori della nostra Città o meglio inestimabili Amici,
Come sapete ormai dopo 5 anni, io solitamente non scrivo mai i miei discorsi. Preferisco la spontaneità del dialogo e lascio lo scritto alle occasioni formali e necessarie. Questa però è l’ultima Fira di questa nostra legislatura e non vi nascondo che la lettura serve a mascherare l’emozione immensa che rischio mi tradisca in questa occasione.
Arrivati fin qui è inevitabile in una occasione così bella ed importante, fare un bilancio di ciò che è stato il nostro percorso insieme.
5 anni ormai trascorsi, mancano pochi mesi alla fine di questa lunga corsa, ma solo 4 Fire. Perché ne manca una all’appello lo sappiamo tutti: il 2020 ed il covid ci hanno tolto tanto e tanti.
La nostra mente ha la capacità di allontanare nel tempo con un procedimento di autoprotezione ciò che di brutto ci ha colpiti, ma permettetemi di ricordare da questo palco i nostri concittadini e concittadine che ci hanno lasciato a causa del covid. Li ricordiamo con affetto ed amore immensi, tutti, a partire dalla nostra amatissima Carla Capucci, che stasera sarebbe stata sul palco vicino a noi e avrebbe anche sbuffato un po’ perché la sto facendo troppo lunga e dai nostri anziani della Baccarini, perché la verità è che non esiste un’età in cui la perdita sia più accettabile e meno dolosa per chi ti ama.
Ebbene dicevo 5 anni e 4 Fire, con la difficile e ciononostante doverosa decisione di annullare quella del 2020.
5 anni che a partire dalla pandemia sono stati segnati da enormi difficoltà: economiche, sociali, di scoramento dei cittadini e di divisioni ideologiche che a volte sono culminate in enormi scontri, penso al tema per esempio dei vaccini.
Di nuovo la mente corre però a cercare nelle difficoltà la bellezza e allora ecco che ricordo una città che si unisce e crea una rete di protezione meravigliosa. Gli anziani protetti, tutelati per primi, la fragilità che si fa patrimonio da mettere al sicuro, le telefonate infinite e le offerte di aiuto, la sala del Consiglio comunale gremita di viveri da distribuire, le aziende che si offrono in soccorso, la gente che si abbraccia con gli occhi, sotto le mascherine.
Sembrano passati secoli, ma proprio in questi giorni in cui assistiamo a qualche recrudescenza di covid, dobbiamo ricordarci quanto abbiamo fatto, tutti insieme a tutela della nostra Città e della nostra gente.
5 anni in cui non ho, non abbiamo perché unisco a me la Giunta tutta, mai smesso di dire da che parte stavamo. A testa alta, con onestà intellettuale, senza la pretesa di avere sempre ragione ma con la fermezza di essere rispettati come persone e come rappresentanti delle più belle Istituzioni del nostro Paese. Perché quando si indossa la fascia tricolore, non si rappresenta certo se stessi ma si rappresenta la propria comunità, tutti, nessuno escluso, a prescindere dalle proprie idee e convincimenti. Abbiamo sentito ogni giorno il peso, a volte la tensione, a volte la difficoltà ma sempre l’onore, di rappresentare gli amici che ho a fianco e tutti voi.
Abbiamo lavorato commettendo certamente errori, ma mettendo nel nostro impegno tutto quanto era nelle nostre massime capacità a partire dalla parte più importante, cuore e passione.
La Giunta mi ha seguita in questa avventura passo dopo passo senza tirarsi indietro mai. Siamo partiti noi 6 e siamo arrivati noi 6, più affiatati che mai e di questo permettemi di ringraziarli qui dal più bel palco possibile.
Dopodiché la guerra, gli amici ucraini accolti, la città al buio per mesi per affrontare il più pesante caro energia mai visto da decenni, la nostra Città che scegliamo di lasciare al buio sperando che avreste capito le ragioni di una scelta di nuovo complessa, ma a nostro avviso di massimo buon senso e assunta nel pieno rispetto dei nostri cittadini.
Ci abbiamo messo la faccia, sempre, anche quando le decisioni erano difficili. Vi riconsegneremo però un bilancio sano e solido e una città che è pronta ad affrontare nuove sfide e di questo siamo orgogliosi.
É arrivato maggio di quest’anno e come ben sapete, un’altra tegola si è abbattuta sulla nostra comunità. L’alluvione che ha colpito la Romagna è stata una delle catastrofi naturali più dannose di tutto il globo nel primo semestre dell’anno. Addirittura la terza, superata solo dalla siccità in Sud America e dal terremoto in Turchia.
Se mi aveste chiesto a metà maggio se avessi creduto possibile organizzare la Fira di quest’anno, forse vi avrei detto di no. Perché ci sono state giornate davvero eterne, in cui l’avanzata dall’acqua si faceva sempre più minacciosa e incontrollabile. Intere città della nostra provincia sono state integralmente sommerse da acqua e fango, a quelle comunità mandiamo il nostro abbraccio più stretto.
La nostra Città è stata colpita in maniera meno grave ma non per questo senza fare grandissimi danni, in particolare ai privati cittadini e agli agricoltori. Essenziale di nuovo durante quelle lunghe giornate il ruolo delle persone che ho di fianco a me, le nostre associazioni ed il volontariato.
In questi anni abbiamo lanciato un messaggio di unione e coesione che abbiamo ribadito nei fatti in ogni occasione e a loro devo una infinita riconoscenza, colma di affetto e stima profondi.
Permettermi solo di citare, senza volontà di escludere nessuno, la Protezione Civile di Russi e la Pubblica Assistenza, senza di loro affrontare il covid e l’alluvione sarebbe stato per me impossibile e l’esito per la nostra comunità sarebbe stato senza dubbio più drammatico. Accanto a noi però si sono schierati tutti e tutte le associazioni, Porta Nova, i volontari Jolly, una schiera meravigliosa di giovani; ognuno ha fatto il suo.
Per la parte pubblica ci siamo messi immediatamente in moto con la caparbietà e l’ostinazione che ci caratterizzano ed in breve tempo abbiamo ripristinato tutto ciò che era possibile. Abbiamo anticipato le risorse economiche necessarie, sfruttando come dicevo poco sopra, le possibilità che ci sono state garantite da un bilancio capace di resistere allo stress grazie alle scelte assunte di contenimento dei costi.
Abbiamo dato prova di enorme coesione, riuscendo ad accogliere in un clima famigliare e più che dignitoso centinaia di nostri concittadini.
Abbiamo fatto la nostra parte senza tirarci indietro ed è per questo che ora siamo in piedi davanti alle istituzioni nazionali per pretendere a gran voce i giusti indennizzi e risarcimenti dovuti ai nostri cittadini.
Perché la Romagna non hai mai mancato di fare la propria parte in tema di solidarietà del Paese, ma ora che c’è bisogno l’Italia intera si schieri al nostro fianco, doverosamente e senza ulteriori ed inaccettabili ritardi. Non stiamo chiedendo al sistema Paese la carità, stiamo lottando per i nostri diritti. Speriamo di ricevere presto risposte e siamo vigili e pronti a batterci contro chiunque per tutelare la nostra gente e della nostra terra.
Potrei continuare ore a raccontare ciò che è stato e le sfide che ci attendono per il futuro, ma non voglio tediarvi oltre. Adesso è il momento di goderci a pieno la nostra amatissima Fira e la bella gioia e spensieratezza che porta con sè.
Anche qui un ringraziamento va fatto a ProLoco che è co-organizzatore della Fira e che ci aiuta a gestire questo grandioso evento, la più bella sagra di Romagna, che porta a Russi migliaia di visitatori all’anno.
Una parentesi voglio dedicarla agli uffici comunali e a tutti i dipendenti del Comune di Russi, che in questi anni mi hanno sopportato e supportato senza sconti. Senza di loro la Fira non esisterebbe, ma a ben vedere senza di loro non avrei gestito il covid, non saremmo stati in grado di portarci a casa le risorse del PNRR, di gestire l’alluvione e di essere la città che siamo con i nostri pregi e i nostri difetti ma di certo una città in cui si vive bene.
Non posso non ringraziarli dal più profondo del cuore, perché accanto a me hanno messo nel loro lavoro passione e abnegazione ben oltre il senso del dovere. Siamo una grande squadra e questo lo dico a loro con un senso di immensa riconoscenza.
Ora ci aspetta una settimana di cultura di grandi eventi e divertimento. Su questo palco si asseconderanno durante le serate iniziative bellissime. Stasera la sfilata dei commercianti che ringrazio, che seguirò con un po’ di emozione perché ci sarà anche un batuffolo di 6 mesi che è Ada, mia figlia, che proprio quest’anno vive la sua prima Fira.
Domani i Lions poi Giuseppe Ricevuto con la sua tradizione, la 3Monti Band, i Moka Club e domenica e lunedì come sapete i meravigliosi fuochi. Nel frattempo saremo tutti 5 chili in più perché negli stand le associazioni sono al lavoro per garantirci le prelibatezze eccezionali della nostra terra. Insomma ci aspettano grandi giornate e so che sarete con noi.
Permettetemi di concludere questo mio intervento solo con una parola: grazie, grazie per avere sempre creduto in me e per essermi stati accanto in tutta questa lunga legislatura.
Benvenuti nella nostra Città e sempre evviva la Fira!