Riapre lunedì 28 agosto l’edicola di via Lapi di Luca Alvisi. Gli era stata offerta la possibilità di riaprire da un’altra parte, ma ha scelto di restare nel suo quartiere, come ci aveva raccontato in un’ intervista. «Con questa apertura cerchiamo di dare una mano anche a livello morale alla gente per ripartire», ci dice. A tagliare il nastro verso le 10 sarà presente anche il sindaco Massimo Isola. «Questa inaugurazione non è un punto di arrivo, ma di partenza. Adesso comincia la parte difficile – continua Alvisi – perché il quartiere è ancora parecchio disabitato. C’è chi dice che tornerà a fine settembre, ma gli appartamenti al piano terra o al primo piano per ora sono quasi tutti vuoti».

Verso un ritorno alla normalità, ma mancano ancora i sostegni

Tante le fatiche di questi mesi: «È difficile dire quali siano state le principali difficoltà. È stato un periodo talmente complicato che non saprei dire. Spero che riaprendo si torni alla normalità anche se temo che ci saranno tante altre fatiche». Una riapertura quella di Luca che, come le altre avvenute in questo periodo a Faenza, è stata realizzata senza gli aiuti delle istituzioni che devono ancora arrivare. «Al momento non ho ricevuto nulla. Per il momento riparto solo grazie a risparmi e donazioni di persone molto generose. Mi auguro che arrivi qualcosa». Non solo l’edicola di via Lapi quindi, ma anche altre attività faentine tornano ad aprire, tra le attese e le speranze di un autunno che non si prospetta affatto facile. È difficile dire cosa aspettarsi da questo settembre che si avvicina. «Spero che la gente ritorni ad abitare nel quartiere – dice Luca – e che ci sia il più possibile un ritorno alla normalità anche se temo che i tempi saranno lunghi. Questa cosa ce la ricorderemo per sempre». L’augurio quindi è quello di guardare al futuro portandosi dietro qualcosa di positivo. «Spero intanto che non succeda più quel che è accaduto quest’anno e che possa lasciare nel nostro animo anche qualcosa di positivo – conclude -: ciò che nasce dall’aiuto dato e ricevuto soprattutto nelle prime settimane dopo l’alluvione».

Letizia Di Deco