Domenica prossima, 27 agosto, a Badia della Valle si celebrerà la festa della Madonna del Carmine. È una tradizione che si perde nella notte dei tempi, sentita e tramandata con devozione da una generazione all’altra degli abitanti della vallata e dai sacerdoti che si sono avvicendati nella cura di quel gregge di anime, un tempo molto numeroso, oggi invece estremamente ridotto, ma che continua a ritrovarsi ogni anno l’ultima domenica di agosto.

Badia della Valle nella sua storia millenaria è sempre stata un importante punto di riferimento per la gente della valle Acerreta a cominciare da quel lontanissimo 1054 in cui il grande santo romagnolo san Pier Damiani la scelse prima come sede del suo monastero e poi come punto di appoggio per l’eremo di Gamogna in cui, nelle soste dai suoi tanti viaggi fra l’Italia e la Germania, si ritirava in preghiera e penitenza. Dopo alcuni secoli con il passaggio a parrocchia, la Badia fu sede del fonte battesimale (e lo è stata fino al 1920) a cui facevano capo tutte le altre località dell’Acerreta, da Trebbana a Gamogna, da Abeto a Lutirano. Il continuo espandersi degli insediamenti lungo tutta la valle fino alle quote più alte e il conseguente aumento della popolazione e delle nascite facevano sì che ogni anno alla Badia venissero battezzati dai 70 agli 80 bambini. A noi, gente di oggi, sembra quasi incredibile che lassù su quei greppi, con poco terreno coltivabile a disposizione, ma sfruttando l’allevamento e il legname dei boschi riuscissero a vivere famiglie numerosissime. A Valledoccia, in quel di Lutirano, ad esempio, a metà degli anni ‘20 del ‘900 la famiglia di mia madre, i Leoni (originari di Cannetole nel comune di Portico), era formata da 25 persone e di queste 17 erano bambini.

Altri tempi, con un modo di vivere sicuramente ben diverso dal nostro. La festa della Madonna del Carmine, l’ultima domenica di agosto, costituiva un momento di aggregazione per la popolazione dell’Acerreta che si radunava alla Badia per pregare la Vergine, portarne in processione la bella statua in cartapesta (in anni recenti è stata restaurata da Pier Giorgio Bettoli) e chiedere la sua intercessione per le tante necessità della gente della vallata. Come scrivevo all’inizio, il rito si ripeterà anche in questo 2023 segnato da forti e persistenti piogge che nel mese di maggio lassù hanno provocato grosse frane e smottamenti. Il paesaggio della valle è stato sconvolto in più punti con conseguenti danni e forti disagi per i residenti. Una grossa frana, ad esempio, oltre a impedire l’accesso a diverse case, ha interrotto completamente la strada del monte della collina, collegamento indispensabile con Tredozio, isolando ancora di più la valle.

E proprio per invocare la protezione della Vergine su un territorio segnato dagli ultimi eventi atmosferici domenica 27 agosto i residenti e tante altre persone affezionate all’Acerreta si ritroveranno a Badia della Valle per un evento di cui riporto il programma. Alle 16 ci sarà una conferenza pubblica con Alessandro Liverani e il sottoscritto Mario Gurioli per parlare dell’alluvione del 2023 e di quelle che l’hanno preceduta negli ultimi 200 anni. Alle 17 verrà celebrata la Santa Messa da don Francesco Coradossi (nipote di don Paolo Coradossi, parroco prima a Gamogna e poi alla Badia dal 1942 al 1991), seguirà la Processione con la statua della Madonna e la Benedizione. Per l’occasione interverrà la banda di Popolano, si terrà un concerto di campane e si concluderà con un rinfresco.

volantino evento

Mario Gurioli

Foto Mario Bombardini