Immaginare di vedere tante persone che si radunano in un cortile di Faenza per lavare e stirare i panni di un’altra persona fino a qualche mese fa sembrava una scena inverosimile. È successo, invece, in corso Saffi dove il negozio Undercolors of Benetton si è trovato a fare i conti con le due alluvioni. Oggi il negozio è aperto e Denis Beoni, il proprietario, è lì sulla porta. Ci racconta cos’è successo e mentre ci fa vedere le foto ci dice che dopo una settimana i locali erano già puliti. «Dopo aver visto quanto accaduto, un po’ presi dalla disperazione un po’ dalla speranza, abbiamo pensato di dover lavare tutti i vestiti subito. Già nella prima alluvione di inizio maggio il sistema fognario non aveva retto e nel magazzino, che si trova sotto il negozio, avevamo circa 50 cm di acqua – racconta Denis – ma non ci siamo fatti prendere dallo sconforto e abbiamo subito lavato e recuperato la merce». Cosa sarebbe successo due settimane dopo non poteva immaginarlo, ma se da un lato è arrivato il disastro dall’altro è arrivata la solidarietà. «Ci è stato subito concesso uno spazio in un cortile in via Zucchini e qui potevamo lavare i nostri capi per cercare di recuperarli. Ci siamo ritrovati sommersi dall’aiuto di tante persone, amiche ma anche sconosciute, venute da fuori Faenza per dare una mano».

Denis Beoni: “Senza ristori alcune imprese sono ferme”

benetton post alluvione

Molta la merce recuperata, lavata e smacchiata, ma anche i vestiti che non è stato possibile smacchiare sono stati venduti e il ricavato è stato donato alla popolazione alluvionata. Una solidarietà senza confini che ha permesso di pulire in una settimana il magazzino e di sgombrare il negozio. «Inizialmente avevamo allestito una sorta di bancarella fuori dal negozio per vendere, poi pian piano abbiamo recuperato lo spazio interno», spiega Denis. Al momento il negozio è aperto ma servono comunque aiuti. «Nel magazzino teniamo sempre tutta la collezione della stagione. La perdita è importante e speriamo che l’azienda continui a darci un po’ una mano. Purtroppo i ristori per noi non sono ancora arrivati ed è triste pensare che chi aspetta solo quelli, perché non può far diversamente, si trovi a restare fermo. I tempi purtroppo sono lunghi e ci sono negozi che decidono di non riaprire più». Una frase dura da sentire ma che ha in sé una grande verità. È qualcosa che abbiamo già sentito tante volte e che continueremo a sentire: nessuno si salva da solo.

Letizia Di Deco