È il testo di Marco Belpoliti tratto dall’Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp (pubblicato su La Repubblica nel 2018) il tema di maggior successo alla prova di maturità 2023, scelto da quasi la metà dei maturandi. Il tema sottolinea come la rivoluzione digitale ci abbia reso sempre più potenti, veloci nel realizzare i nostri desideri (spesso a distanza di un solo clic) e impazienti nel voler tutto e subito. Un atteggiamento collegato anche all’aumento dell’ira che è tipicamente una reazione che si produce quando un ostacolo improvviso si frappone alla realizzazione dei nostri desideri. L’aumento della potenza si accompagna dunque anche a un aumento della rabbia nel momento in cui per qualche blackout momentaneo non otteniamo quello che siamo abituati ad avere quasi istantaneamente (basta pensare a cosa succede quanto il computer o il telefonino si “impallano”).

Il problema dell’avvento dell’era digitale è però legato alla questione della soddisfazione e ricchezza di senso di vita in modo più profondo. Per capirlo dobbiamo immaginare le due fondamentali categorie di beni. La prima è quella dei beni di comfort, in genere beni materiali che servono ad alleviare dolore o a soddisfare piaceri momentanei. I beni di comfort hanno utilità decrescente, producono assuefazione e, in caso di abuso, dipendenze.

La seconda è quella dei beni di stimolo che sono in genere esperienze che al contrario dei beni di comfort non sono immediatamente accessibili. Non ci basta guardare in una bella giornata di sole le persone sciare su una montagna innevata per poter godere della stessa esperienza. I beni di stimolo richiedono un faticoso e previo allenamento per poter essere “consumati” e quindi un “lavoro personale” su quelle capacità che ci abilitano a poterli usare. Si tratta di beni culturali, relazionali, spirituali, di pratica sportiva la cui qualità e varietà aumenta con l’aumentare del nostro allenamento.

Collegandoci al progresso tecnologico, oggetto della traccia di maturità, possiamo osservare che i mercati sono molto più orientato all’aumento di offerta di beni di comfort che di stimolo. Per avere più profitti conviene infatti vendere il primo tipo di beni che generano dipendenza e dunque domanda meno sensibile al prezzo assicurando maggiori guadagni. La rivoluzione digitale ha notevolmente aumentato le opportunità di fruizione dei beni di comfort disponibili in grandissima abbondanza, a prezzi spesso minimi e con immediata disponibilità in rete.

Le persone che investono più nelle esperienze che assicurano i beni di stimolo (attività di volontariato, istruzione, attività sportiva, pratica religiosa) hanno una vita significativamente più soddisfacente e ricca di senso dei loro simili. Le esperienze di vita importanti ci consentono di allenarci e formarci per poter fruire della bellezza e delle potenzialità della nostra vita in tutte le sue dimensioni.

Tiziano Conti