“Non vi lasceremo soli”. E’ questo il messaggio, chiaro e nitido, lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’incontro a Faenza con i sindaci della Regione. Qui si è conclusa la sua lunga giornata dedicata alla visita dei territori colpiti dall’alluvione del 16 maggio. Dalle frane che hanno ferito il Comune di Modigliana alle criticità ancora presenti nella Bassa Romagna, per terminare con la città che, più forse di altre, è stata colpita da questa tragedia. La grande paura dei cittadini romagnoli, sottolineata dal sindaco di Faenza, Massimo Isola, è quella di essere dimenticati, una volta spenti i riflettori principali sull’emergenza.

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Il discorso del Presidente Mattarella ai sindaci dell’Emilia-Romagna: “Avete la piena solidarietà di tutto il Paese”

Dopo aver salutato i volontari presenti a piazza del Popolo, Mattarella è salito nella sala del consiglio comunale, accolto dai discorsi del sindaco di Faenza, Massimo Isola, portavoce della folta delegazione dei sindaci presenti, e dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Presente all’incontro anche il vescovo, monsignor Mario Toso. “Il primo pensiero in questo momento va alle vittime dell’alluvione – ha aperto il suo discorso il presidente della Repubblica -, morte perché il legame con la casa era insuperabile o perché hanno cercato di salvare quello che hanno realizzato nella propria vita, i frutti del proprio lavoro. Il modo straordinario per rendere omaggio alle vittime è stato quello messo in campo dalle migliaia di volontari che si sono spesi in questi giorni. Ne ho incontrati tantissimi in questa giornata in Emilia-Romagna. Anche volontari spontanei, giovani, che hanno trasmesso entusiasmo a tutti. È stata preziosa questa loro opera. C’è chi ha salvato persone in momenti drammatici. Non ci si è perso d’animo: questo è quello che ho visto e che traspare da quel sentimento tipico della Romagna che opera concretamente. Ieri ho incontrato il Papa, e anche lui ha elogiato i cittadini romagnoli”.

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Il Presidente Mattarella ha poi supportato i sindaci nel loro operato. “In quelle ore drammatiche voi sindaci vi siete trovati in una condizione imprevista – ha detto il Capo dello Stato -. Avete dovuto prendere decisioni in poco tempo, decisioni del tutto nuove, che rispondessero ai bisogni delle comunità. Siete stati il punto di riferimento dei vostri concittadini per non crollare nello smarrimento. Ora invece siete il punto di riferimento per avviare la ricostruzione piena. È un’azione fondamentale quella che fate e farete”.

La grande preoccupazione dei cittadini emiliano-romagnoli, in questo momento, è che dopo questa fase emergenziale i riflettori d’aiuti si spengano. “Non dovete avere la paura di essere soli, come ha sottolineato il sindaco Isola – precisa Mattarella -: non lo sarete. Il governo ha subito destinato somme importanti. Avete la piena solidarietà di tutto il paese. Va dato sostegno per una ripresa piena. E questo sostengo continuerà anche a riflettori spenti, non vi saranno dimenticanze nell’attenzione a questa emergenza. C’è un pericolo che dovete evitare: la tentazione di abbandonare tutto, di arrendervi. Questa non fa parte della tradizione della Romagna, ma il rischio va scongiurato, grazie a una concretezza veloce del riavvio. Ho parlato oggi con tanti sindaci. Ci sono centri storici da recuperare, così come luoghi di lavoro. Aziende agricole e manifatturiere, luoghi nelle periferie… Va assicurata la pronta ripresa dell’attività. Le strade, le infrastrutture e le comunicazioni dei nostri Comuni poi vanno ripristinate. Ho visto oggi a Modigliana tante ferite in questo senso. Un’opera di ricostruzione importante da realizzare e che ci riguarda tutti come Paese”.

“A Lugo ho visto il teatro Rossini che ha avuto sostegno degli abbonati in questi giorni – conclude il Presidente -: la solidarietà messa in campo è un carattere tipico italiano. La nostra economia ha in Emilia-Romagna elementi fondamentali. In aggiunta alle rassicurazioni del Governo: io sarò al vostro fianco, ve l’assicuro. Auguri!”

Il discorso del sindaco di Faenza, Massimo Isola: “Con il Governo e la Regione avviamo un piano operativo per la ricostruzione”

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Il discorso di Massimo Isola in consiglio comunale. Foto Gianni Zampaglione

La visita del Presidente della Repubblica è stata aperta dalle parole del sindaco di Faenza, Massimo Isola, che ha sottolineato la portata dell’evento affrontato in questi giorni dai Comuni romagnoli. “L’acqua ha invaso la nostra vita, portando morte e mettendo in ginocchio le imprese – ha incominciato il suo discorso – Abbiamo negli occhi ancora l’immagine del dramma, ma guardiamo già alla ripartenza e alla ricostruzione. Noi sindaci in questi giorni ci abbiamo messo la faccia, l’abbiamo fatto con umiltà e senso civico. Abbiamo cercato di non perdere tempo tenendo la barra diritta. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, facendo squadra col Prefetto e le forze dell’ordine, la Protezione civile. A loro va il nostro grazie, così come agli angeli del fango, a migliaia nelle nostre terre. Hanno portato aiuto e sorrisi che non sapevamo più esistessero”.

Il sindaco Isola ha poi affrontato il tema della ricostruzione. “Dalla Repubblica Italiana abbiamo avuto le prime risposte di sostegno e ora siamo qui a lavorare, resistenti, ma abbiamo paura di essere dimenticati. Di cosa abbiamo bisogno? Risorse. Ci servono risorse veloci e trasparenti, per ristorare famiglie, imprese ed enti locali. Abbiamo bisogno di pulizia dei fiumi, di ricostruire argini e ponti. Servono progetti di sistema, perché i fiumi non conoscono confini. Tutta la Romagna ferita deve rinascere. Abbiamo bisogno di tenere stretta la filiera istituzionale, solo così possiamo risolvere questa drammatica situazione. Oggi il Governo ci ha invitati con la Regione a costruire un piano operativo. Noi, come da tradizionale romagnola, lottiamo, ma serve l’aiuto dello Stato. Presidente abbiamo bisogno della sua autorevolezza e saggezza. In questi giorni di dolore ce la stiamo mettendo tutto, la sua visita ci dà energia preziosa”.

Il saluto alla Comunità Papa Giovanni XXIII

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Prima e dopo l’incontro con i sindaci, il Presidente Mattarella ha salutato velocemente alcune realtà del territorio e dei giovani volontari. Come la Comunità Papa Giovanni XXIII. Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto il premio Paolo VI dalle mani di Papa Francesco in Vaticano ha deciso di donare la somma a questa realtà e alle sue comunità colpite dall’alluvione. Oppure Cesare Missiroli (Gruppo Autismo Faenza) che nonostante le difficoltà continua le sue attività grazie al sostegno di PizzAut. Un cittadino con un vistoso cartello ha lamentato poi la mancata apertura delle strade provinciali tra Brisighella e Modigliana.

Foto Samuele Marchi, Gianni Zampaglione. Antonio Veca