Apofruit, cooperativa di produttori ortofrutticoli con oltre 2.700 soci in tutta Italia, ha organizzato in data 24 maggio, nella sede di Pievesestina di Cesena, un consiglio d’amministrazione straordinario per deliberare alcune importanti azioni di sostegno ai propri soci colpiti dall’alluvione che la settimana scorsa ha devastato diverse zone della Romagna.
Su proposta del presidente di Apofruit, Mirco Zanotti, il cda ha approvato all’unanimità le prime misure urgenti, che saranno messe in campo già in questi giorni.
A illustrare le iniziative nei dettagli è lo stesso presidente Zanotti, che spiega: “Abbiamo organizzato questo cda straordinario a pochi giorni dall’alluvione e con molti consiglieri collegati giocoforza in videoconferenza proprio per dare un primo segnale di grande vicinanza, anche concreta, a tutti i soci colpiti dall’alluvione.
Stiamo parlando, nello specifico, di circa un migliaio di aziende agricole per 2.700 ettari di terreno, tra l’Imolese e le province di Ravenna e Forlì – Cesena. Sono soci che producono, a livello di orticoli, patate e cipolle, mentre come varietà frutticole hanno pesche, nettarine, albicocche, susine, mele, pere e kiwi.
La prima misura che abbiamo deciso di mettere in campo è un acconto straordinario, pari al 90% del totale, di tutte le produzioni invernali. Entro fine mese i soci interessati si troveranno già sul loro conto corrente quanto gli spetta, con un anticipo quindi della liquidità di circa un mese e mezzo rispetto alla norma.
Per Apofruit, questo è un impegno che si aggira complessivamente sui 5 milioni di euro. Ma non solo: è stato deliberato che anche per tutto il 2023 gli acconti sui conferimenti per i soci colpiti dall’alluvione saranno nell’ordine del 90%, anziché del 60/70%”.
C’è poi un’altra importante azione approvata dal cda straordinario. Zanotti infatti aggiunge: “Per chi, nelle province colpite dall’alluvione, ha gli impianti danneggiati e nel 2024 farà nuovi impianti dotati di protezioni contro le avversità atmosferiche come grandine e gelo-brina, proponiamo due diverse formule, per le quali la nostra cooperativa ha stanziato 1 milione di euro su ciascuna.
La prima riguarda un contributo del 25% a fondo perduto sull’investimento a carico del produttore, che, come noto è già coperto al 50% da fondi OCM, (il produttore dovrebbe quindi pagare il restante 50% dell’investimento, ma Apofruit lo dimezza ulteriormente riconoscendo un ulteriore 25% oltre al 50% dell’OCM).
La seconda opzione – continua Zanotti – prevede che Apofruit garantisca interamente il 50% che dovrebbe pagare il produttore, proponendo poi allo stesso un piano di rientro spalmato su 8 anni e così suddiviso: i primi tre anni nulla, dal quarto all’ottavo anno il rimborso del 20% ogni anno. In questo modo, anche chi ha problemi di garanzie verso gli istituti di credito, può essere sostenuto completamente dalla cooperativa nel fare le ripiantumazioni e quindi nel provare a ripartire”.
Il direttore generale di Apofruit, Ernesto Fornari, aggiunge: “Per un evento così straordinario e devastante occorreva dare una risposta pronta ai nostri soci e lo abbiamo fatto. Crediamo infatti sia anche il momento della resilienza, ovvero di investire per fare in modo che non scendano le superfici che fino all’altro giorno erano destinate all’ortofrutta e a produzioni di eccellenza.
Oltre alle misure prese dalla cooperativa sul piano finanziario, saranno intensificati inoltre il supporto e l’attività di consulenza ai soci, attraverso il nostro personale tecnico più qualificato”.