L’alluvione del 2 e 3 maggio scorso ora sembra una semplice prova generale. Come previsto, nella giornata di martedì 16 maggio, mentre eravamo in stampa, si è abbattuta sull’Emilia-Romagna una potente perturbazione. Cesena, Forlì (dove si è registrata la prima vittima) e altre città della Romagna sono state colpite da una drammatica alluvione, Faenza compresa. In serata, attorno alle 21, dopo la rottura degli argini del fiume Lamone, l’acqua ha allagato diverse aree della città arrivando fino a piazza del Popolo. Le zone più critiche sono sempre il Borgo e via Lapi, ma questa volta l’area di estensione dell’alluvione è molto più alta e pericolosa e continua a crescere minacciando tutto il centro storico e arriva – tra le altre – fino viale Marconi, via Lacchini, via Andrea Costa. L’acqua in alcune aree supera i primi piani delle case. Ancora nella notte, centinaia di persone sono sugli ultimi piani e sui tetti delle abitazioni in attesa di soccorsi, sia via mezzi anfibia sia in elicottero – in particolare in via Lapi e via Calamelli. Il sindaco Massimo Isola, alle 23.15 ha annunciato l’apertura del Palazzo del Podestà per accogliere le famiglie sfollate del centro, mentre resta attivo, come altro punto, anche il palaBubani. In molte zone della città non c’è la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate. A vivere situazioni drammatiche è però anche la collina. Modigliana è praticamente isolata, e tutta l’area montana della Romagna faentina – da Brisighella a Casola Valsenio – colpita da frane. A Fognano, il convento Emiliani è stato allestito in serata come punto di accoglienza dove già a mezzanotte erano presenti oltre 70 persone.

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Via Lapi. L’edicola si vede appena, sommersa dall’acqua.

La cronaca della giornata

Gli argini dei fiumi, già duramente colpiti dall’alluvione del 2 e 3 maggio scorsi, si sono così nuovamente rivelati pericolosi. Per quanto riguarda Faenza, alle 11.45 il Marzeno aveva già superato la soglia di allerta 3 portando all’evacuazione dell’area vicino al fiume. Alla stessa ora è uscito dall’alveo del fiume un affluente del Marzeno, il torrente Samoggia, creando allagamenti nella frazione di Santa Lucia.

Alle 16.30 anche il Lamone aveva già superato la soglia di allerta rossa, portando alla chiusura di molte strade. In serata ha raggiunto 9 metri e 63 cm, il 3 maggio era arrivato a 8 metri e 04. Sospesa anche la circolazione dei treni tra Bologna e Rimini e tra Ravenna e Rimini. Prolungata per questo anche la chiusura delle scuole dell’Unione della Romagna Faentina anche per mercoledì 17 maggio. Nella sola giornata di martedì alle 20 si registravano 69mm di pioggia caduta con un’intensità di 15 mm all’ora, contro i 10 mm caduti nell’intero mese di aprile. Nello scorso anno il livello massimo di pioggia in un solo giorno era stato registrato a novembre e non superava i 44,2mm. L’invito del sindaco Isola per tutta la giornata è alla massima responsabilità: rimangono attivi i numeri d’emergenza e il servizio di allerta gratuito Alert System.

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Il livellp idrometrico del Lamone fino alle 23 di martedì 17 maggio. Il confronto con la piena del 3 maggio.

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Foto G. Zampaglione