Ieri la proposta dei capi scout. La mattina dopo, il 23 maggio, era già in viaggio da Sassuolo direzione Cotignola, a dare una mano alla popolazione colpita dall’alluvione. Il bene prima si fa, poi si dice, suggeriva don Tonino Bello. Ed è quello che ha fatto Carolina, 20 anni, scout del gruppo Agesci Sassuolo 3 che ha deciso di trascorrere una giornata di servizio a Cotignola, provincia di Ravenna. «La nostra zona fortunatamente non è stata colpita dall’alluvione – dice – e per questo potevo essere utile qua, a un’ora di auto». Assieme a un altro scout, Francesco, lei dà una mano all’oratorio di Cotignola gestito dalla parrocchia, che ha deciso di aprire infrasettimana per aiutare bambini e famiglie vista la chiusura delle scuole. Altri tre scout di Sassuolo hanno invece fatto tappa a Faenza, a spalare il fango nelle vie. «Ci sono tanti modi di fare servizio in queste occasioni – precisa Carolina –; qui, per esempio, è importante gestire i bambini, regalando loro momenti di serenità e aiutando le famiglie». L’oratorio è stato aperto a Cotignola ai bambini dai 3 ai 13 anni e ha visto nei giorni scorsi centinaia di partecipanti e tanti volontari a supporto.

Cotignola meno colpita di altri paesi, per questo l’oratorio si è aperto a tanti bambini del circondario

«La situazione a Cotignola è migliore rispetto ad altre aree – dice il parroco don Stefano Vecchi – qui si è allagata solo la zona artigianale, ma il centro del paese è rimasto all’asciutto, in parte perché il fiume era già esondato a Castel Bolognese. Per questo abbiamo deciso di aprire l’oratorio per consentire di accogliere bambini provenienti da zone più colpite, come Sant’Agata sul Santerno, Conselice, Lugo, Bagnacavallo e Barbiano. In questo modo aiutiamo anche le famiglie nel periodo di chiusura delle scuole e di sistemazione delle proprie case». Tanta la generosità arrivata in parrocchia dalle aziende e privati, con prodotti, cibo o donazioni. «La cosa più bella di questa giornata trascorsa a dare una mano – conclude Carolina – è vedere ognuno cercare di essere utile in questa situazione. Mi hanno colpito le nonne del paese, sempre disponibili e pronte a dare una mano». Se non si può fare con un badile, sono tanti i modi: un piatto di pasta, la lavatrice che va in continuazione a lavare i vestiti, un sorriso che porta speranza per il futuro.