“Quella in arrivo è una perturbazione piuttosto insidiosa e pericolosa”. Non gira attorno al problema Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Meteocenter – Emilia-Romagna Meteo. Dalla mezzanotte di oggi e per tutto domani è attivata un’allerta meteo che annuncia una situazione pesante, tanto da indurre il Comune di Ravenna e quello di Faenza a chiudere scuole e servizi. “C’è una profonda depressione in formazione sul Tirreno meridionale in spostamento verso nord – spiega Randi – che porterà un sistema frontale accompagnato da venti piuttosto forti e una massa d’aria molto umida che risale tutto l’Adriatico e curvando da est nord est, interessando soprattutto la costa e la fascia appenninica”.
Sembra, dunque, profilarsi un evento molto simile a quello dei primi giorni di maggio, con la differenza che questo avrà un passaggio più veloce, stando alle parole di Randi. “Sarà una perturbazione più intensa, scandita da venti molto forti sulla costa, con mareggiate, ma scivolerà via più in fretta. Ha un’irruenza più alta, con qualche rovescio e temporale locale, ma non avrà le tante ore continuative di pioggia di quella del primo maggio, ma gli accumuli d’acqua potrebbero assomigliarsi nella loro quantità. E in Appennino, sistema già messo a dura prova, tornerà il pericolo di frane: qui sono già caduti in questo mese 100 millimetri di pioggia”.
Non andrà meglio nei prossimi giorni e chi brama un po’ di tempo stabile e un accenno di estate dovrà aspettare. “Almeno fino al 22-23 maggio le previsioni vanno nella direzione di una diffusa instabilità. L’evento più pericoloso sarà quello di domani ma avremo altre giornate di pioggia. Siamo in un ‘cul de sac’: l’alta pressione sta stazionando nel nord Europa e l’area del Mediterraneo rimane così scoperta ed esposta alle correnti dell’Atlantico, che portano perturbazioni a catena che si aggiungono a quelle che il Mediterraneo genera di suo”.
Quello che andrà in archivio quest’anno sarà il maggio più piovoso di sempre dal 1939, ricorda Randi, “quando in un mese caddero tra i 250 e i 350 millimetri di pioggia nella pianura ravennate e tra i 350 e i 500 millimetri in Appennino. A oggi in alcune zone siamo già arrivati a 200 millimetri. Ma la criticità sarà data dai movimenti franosi”.
Resta il fatto che l’ondata di maltempo annunciata per domani rischia di essere il quarto evento straordinario negli ultimi sette mesi. “Dobbiamo abituarci al susseguirsi di questi eventi estremi, anche di segno opposto – rileva – perché da molti anni i modelli climatici ci indicano un aumento in frequenza e intensità di periodi in cui piove moltissimo e di periodi più lunghi in cui siamo in preda alla siccità. Adesso siamo concentrati sulla piovosità di questo mese, che avrà una quantità pari a quella di una stagione intera ma non dimentichiamoci che quest’anno abbiamo fatto i conti con la depressione subtropicale nel riminese a gennaio e con le gelate notturne di aprile: tutti segnali che ci portano chiaramente verso l’unica direzione di un cambiamento climatico ormai in atto”.