A un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Consulta delle Associazioni di Marradi ha invitato ancora una volta la cittadinanza a scendere in piazza a sostegno della pace e come segno di speranza e solidarietà con le vittime di questa e di tutte le guerre che devastano il nostro pianeta. In tanti hanno aderito all’invito, partecipando alla fiaccolata che si è snodata per le vie del centro storico, accompagnata dal suono degli spari e delle sirene antiaereo, per arrivare in piazza Scalelle, dove il corteo è stato accolto da una grande bandiera della pace, preparata dai ragazzi della Consulta Giovani. La manifestazione si è, poi, conclusa con i canti dei bambini delle scuole e con un momento di raccoglimento, durante il quale è stato letto un brano (che riportiamo in calce) tratto dall’enciclica “Fratelli tutti”. A tutti i presenti, poi, i più piccoli hanno donato un biglietto riportante una riflessione con cui papa Francesco invita a chiederci se nella nostra vita seguiamo la logica del tornaconto o quella della gratuità.

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Dall’enciclica Fratelli tutti

Riconoscere ogni essere umano come un fratello o una sorella e ricercare un’amicizia sociale che includa tutti non sono mere utopie. Esigono la decisione e la capacità di trovare i percorsi efficaci che ne assicurino la reale possibilità.

Qualunque impegno in tale direzione diventa un esercizio alto della carità. Infatti, un individuo può aiutare una persona bisognosa ma, quando si unisce ad altri per dare vita a processi sociali di fraternità e di giustizia per tutti, entra nel «campo della più vasta carità, della carità politica». Si tratta di progredire verso un ordine sociale e politico la cui anima sia la carità sociale. Ancora una volta invito a rivalutare la politica, che «è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune». Questa carità politica presuppone di aver maturato un senso sociale che supera ogni mentalità individualistica: «La carità sociale ci fa amare il bene comune e fa cercare effettivamente il bene di tutte le persone, considerate non solo individualmente, ma anche nella dimensione sociale che le unisce».

Ognuno è pienamente persona quando appartiene a un popolo, e al tempo stesso non c’è vero popolo senza rispetto per il volto di ogni persona. Popolo e persona sono termini correlativi. Tuttavia, oggi si pretende di ridurre le persone a individui, facilmente dominabili da poteri che mirano a interessi illeciti. La buona politica cerca vie di costruzione di comunità nei diversi livelli della vita sociale, in ordine a riequilibrare e riorientare la globalizzazione per evitare i suoi effetti disgreganti.

(da “Fratelli Tutti”, enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale, nn. 180;182)