Domenica 19 marzo alle 14.30 sarà celebrata la Messa in ricordo del missionario faentino padre Daniele Badiali, presieduta da padre Emanuele Lanfranchi. La celebrazione sarà presso la parrocchia di Ronco, all’aperto (in caso di maltempo sarà a San Marco). Anche quest’anno, in concomitanza con l’anniversario della morte del missionario faentino, l’Operazione Mato Grosso propone un campo di lavoro, dal 17 al 19 marzo, al quale parteciperanno 250 persone.

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Prima della celebrazione ci saranno alcuni momenti di riflessione sulla vita di padre Daniele con “quadri di vita” legati soprattutto ai suoi incontri fondamentali (l’incontro con padre Giorgio Nonni, con padre Ugo De Censi, con i poveri, con tanti giovani dell’Omg). Di seguito riportiamo la lettera di padre Daniele a padre Ugo del 18 febbraio 1997, un mese prima della sua morte.

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La lettera di padre Daniele, 18 febbraio 1997

Caro Ugo,

vorrei venirti accanto un attimo. Sei presente ogni momento, in ogni posto tra i ragazzi, a Luz y alegria… ti tengo sempre accanto tra i ragazzi. Manchi tanto.
Ti accompagno ogni giorno nel tuo correre in Italia. È arrivata Flavia, bello ascoltarla di te, di come i ragazzi ti vogliono bene e ti cercano.
So che non è per te, si legge bene la preoccupazione di legare i ragazzi a persone che sono decise a fare il cammino. Si vede da qua la fatica che fai, la chiarezza il bene con cui giungi ai ragazzi. Si vede bene la bontà, la pazienza e allo stesso tempo la decisione con cui affronti ogni situazione, hai polverizzato Tex.
Cerco di stare accanto alle persone, è la fatica più grossa. In questo periodo tutti si sono confessati da me, ogni volta mi sarei sotterrato, le pene degli altri mettono a nudo il mio nulla…
Non mi esce nulla, se vado dietro a ciò che sento griderei: “Non venite da me sono solo un bugiardo”, poi non riesco a lasciare le persone sole…mi viene chiesto altro. Cerco di stare accanto di regalare il bene… di correre, di non perdere tempo, di pregare un po’ alla mattina presto.
Accoglievo tutto senza difendere nulla, era la pura verità. Sentivo solo che dovevo accogliere ogni frustata senza ribellarmi…non avevo altro. Mi appare solo questo il cammino buono che devo vivere, non ribellarmi mai, essere abbandonato, ricevere ogni colpo senza chiedere nulla.
Di me chiedo solo compassione… perdonatemi… nient’altro. Come se per poter aiutare a guardare verso Gesù devo annullarmi e accogliere ogni dolore. Così mi nasce il bisogno di essere buono con tutti, di non pretendere nulla, di accogliere ogni persona. Ciò che conta non sono io, io debbo solo annullarmi, solo essere buono, la salvezza viene da un Altro, dal Vangelo.
A marzo avremo le Prime Comunioni…. Tutto tirato fino a Pasqua. Vorrei almeno iniziare a organizzare i lavori della chiesa prima di tornare in Italia.
Sono sempre di corsa è un periodo tirato.
Lo si sapeva, le fatiche non mancano.
C’è da aiutare a guardare, cercare Altro.
È ciò che più sta a cuore, sia con gli italiani che con i peruviani.
Caro Ugo, ti aspetto tanto tanto, so che ti costerà andare via dall’Italia. Vorrei solo aiutarti… sempre…
Salutami tanto Giorgio. Vi ho nel cuore ogni momento. Con tanto tanto bene, tuo

Daniele