Un tema al centro del dibattito sul quale la Chiesa è stata profetica e precorritrice, basti pensare all’enciclica Laudato si’ del 2015. E la Diocesi di Faenza-Modigliana si sta facendo trovare pronta alla sfida della transizione energetica. Il vescovo Mario Toso già da settembre ha nominato la Commissione per la costituzione delle comunità energetiche, sulla spinta da quanto emerso dalla Settimana sociale dei cattolici a Taranto. La commissione ha come finalità la progettazione, promozione e prima costituzione di comunità energetiche nel territorio diocesano e cesserà le sue funzioni al termine del proprio mandato. «Fin dalla prima seduta – spiega Fabrizio Liverani, membro della commissione – il vescovo ci ha dato indicazioni precise sull’importanza e il senso profondo di ciò che deve essere una comunità energetica. Negli incontri svolti in questi mesi abbiamo affrontato argomenti tecnici e altri di portata più ampia, per esempio su come utilizzare, in un’ottica caritativa, gli incentivi che arriveranno alla comunità energetica. Si è sottolineata l’importanza che tutto questo abbia una finalità solidale e che dia priorità alle famiglie e agli enti più in difficoltà sul piano energetico ed economico. Da una comunità energetica devono nascere delle relazioni autentiche, non solo finalizzate a ridurre gli impatti economici o il costo delle bollette”.

“Alla base deve esserci un approccio caritativo e un cammino insieme”

“Deve esserci alla base qualcosa di più profondo – prosegue Liverani -. Le indicazioni della Cei su questo punto sono state molto chiare. C’è tutto un lavoro che deve andare di pari passo con la formazione alla sostenibilità ambientale e all’ecologia integrale, per cui gli aspetti culturali affiancano quelli economici».

Le comunità energetiche che andranno a costituirsi dovranno essere dunque luoghi dove veramente si incontra l’altro e si percorre un cammino insieme verso una reale transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. «Sulla fase di progettazione – spiega Liverani – siamo fortemente rallentati perché dal Governo non è ancora stato pubblicato il Decreto attuativo, fondamentale per definire molti aspetti tecnici su cui ancora c’è incertezza. Al momento viviamo una fase di attesa e di prudenza. Appena uscirà il Decreto, ci faremo trovare preparati». «In questo momento – prosegue Liverani – ipotizziamo l’istituzione di una cooperativa che faccia da entità giuridica di riferimento in questo ambito per tutta la Diocesi a cui potranno accedere altri enti, iniziando dalle parrocchie, che finora sono state molto ricettive su questo tema. La commissione in sinergia con il settore di Pastorale sociale si impegnerà a far conoscere a tutta la Diocesi i lavori avviati e i passi da intraprendere nei prossimi mesi».

Il bando regionale per le Comunità energetiche rinnovabili, scadenza il 9 marzo 2023

Era stato annunciato da tempo e ora è arrivato. Dalla Regione un bando, aperto fino al 9 marzo, per sostenere la costituzione e la progettazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) attraverso la concessione di contributi economici a copertura dei costi per l’avvio. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle politiche energetiche regionali, che in linea con quelle europee e nazionali, mirano alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. In particolare, la recente legge regionale (5/2022) ha come obiettivo la promozione e il sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente.

Una comunità energetica si configura come un gruppo di soggetti (persone fisiche, imprese, ma anche enti ecclesiastici, territoriali, o dell’associazionismo e via dicendo) che si uniscono per produrre, distribuire e scambiare energia proveniente da un impianto locale alimentato da fonti rinnovabili. Si tratta quindi di un’azione collettiva a livello locale che riesce a soddisfare molteplici esigenze: si ottiene un beneficio ambientale legato all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili; i partecipanti godono di beneficio di tipo economico legato all’economia di scala che si vengono a creare; infine dal punto di vista sociale si configura come un’iniziativa di forte condivisione e di protagonismo della collettività, e di lotta contro la povertà energetica per i soggetti economicamente più svantaggiati.

Per la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili la Regione mette a disposizione 2 milioni di euro di risorse europee del Fondo Fesr 2021-27. Il contributo regionale è a fondo perduto fino all’80% delle spese sostenute per l’avvio e la costituzione delle Cer e per gli studi di fattibilità e potrà essere incrementato fino al 90% sulla base delle premialità previste. Il contributo massimo è pari a 50mila euro. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online entro le 13 del 9 marzo.

Il 26 febbraio un incontro ad Alfonsine

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