Continuare a camminare insieme. Tanta partecipazione il 6 febbraio scorso alla parrocchia del Paradiso di Faenza per l’ultimo incontro del ciclo Sinodo dei giovani: work in progress. Accompagnati dal vescovo monsignor Mario Toso e dal sociologo Riccardo Pollini, divisi in gruppi di lavoro i partecipanti hanno riflettuto sull’eredità che ha lasciato il Sinodo dei giovani 2017/19, condividendo esperienze e proposte per il futuro. Idee, spunti e condivisioni, nati a partire da dati e testimonianze raccolti da Pollini. Dalla sua ricerca è nato il libro Esperienze sinodali. Giovani e Chiesa in cammino edito dall’Istituto Universitario Salesiano di Venezia con introduzione del vescovo Mario Toso. Il volume è disponibile alla libreria Cultura Nuova (piazza XI Febbraio, 13,90 euro).

libro pollini

Divisi in gruppi di lavoro, i partecipanti si sono confrontati su diverse tematiche legate ai giovani che si intersecano al Cammino sinodale partito l’anno scorso. Il Sinodo 2017/19 ha fatto emergere tra i giovani la bellezza di essere una Chiesa viva e il bisogno di concretezza, comunità e comunione, così come quello di formazione. Nella condivisione è stata evidenziata l’importanza di alcuni “germogli” nati con il Sinodo, nonostante le difficoltà della pandemia, come il cammino della Fraternità dei giovani in Seminario (dove i giovani possono vivere un anno della loro vita in un contesto comunitario), l’oratorio di strada (di cui si sono già avute alcune esperienze), i vespri della domenica.

“Almeno un giovane in ogni consiglio pastorale”

Serve secondo i giovani un maggior dialogo tra le parrocchie e il non avere paura di chiamare nuove persone a essere corresponsabili nelle comunità e associazioni. Il vescovo Mario ha sottolineato proprio l’importanza di essere fin da giovani non semplici collaboratori della missione cristiana, ma corresponsabili. «Per proseguire questo cammino, mi piacerebbe che in ogni consiglio pastorale fosse presente almeno un giovane – ha proposto durante l’incontro il vescovo Mario -. Inoltre invito a creare occasioni di confronto con i giovani, nelle parrocchie, durante le prossime visite pastorali». Quanto è emerso dal ciclo dei tre incontri (Modigliana, Bagnacavallo e Faenza) sarà poi utile al cammino dei prossimi anni della Pastorale Giovanile, come sottolineato dall’incaricato don Massimo Geminiani.