Dopo il successo del primo importante appuntamento, di sabato 28 gennaio, al Palazzo Del Podestà, con la prof. Elena Zhemkova, direttore esecutivo di Memorial International, l’ONG Premio Nobel per la Pace 2022, e con il prof. Adriano Dell’Asta, vicepresidente della Fondazione Russia Cristiana, gli eventi di Memorial si concludono con la mostra Uomini nonostante tutto – Testimonianze da Memorial”.

La preveggenza del lavoro specifico di Memorial per difendere la persona umana sia nel passato che nel presente è particolarmente sorprendente, se vista nell’attuale contesto contraddistinto dagli orribili attacchi della Russia all’Ucraina e dalla totale falsificazione del passato e del presente.

La mostra sarà visitabile dall’11 al 19 febbraio nel Salone delle Bandiere

La mostra, allestita al Salone delle Bandiere, in Piazza del Popolo, rimarrà aperta da sabato 11 febbraio fino a domenica 19 febbraio, con i seguenti orari: dal lunedì al sabato 8-13 / 16-19 e la domenica 10-13 / 15-19.

Le mattinate sono dedicate prevalentemente alle scolaresche che possono essere accompagnate all’esposizione da visite guidate. La mostra, infatti, permette agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado di approfondire, attraverso testimonianze, immagini e video, un pensiero critico sulla realtà, oltre che conoscere gli aspetti di una realtà storica importante e ancora decisiva nel comprendere come sia possibile formare e costruire una cultura di Pace.

L’inaugurazione della mostra avrà luogo sabato 11 febbraio alle ore 10 nella sala del Consiglio Comunale di Faenza, attiguo al Salone delle Bandiere e vedrà la presenza del prof. Adriano Dell’Asta e della dott. Giovanna Parravicini, curatrice della mostra e ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana, in video-collegamento da Mosca.

La Fondazione Russia Cristiana, fondata nel 1957 da Padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa, favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive e contribuire alla presenza cristiana in Russia.

Giovanna Parravicini, oltre ad essere ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana è direttore dell’edizione russa della rivista «La Nuova Europa».

Ha curato numerose pubblicazioni sulla storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e la storia dell’arte bizantina e russa. Risiede a Mosca, dove collabora in ambito culturale con la Nunziatura Apostolica e lavora presso il Centro Culturale Biblioteca dello Spirito.

CdS MEMORIAL Giovanna Parravicini Ricercatrice Fondazione Russia Cristiana
Giovanna Parravicini, curatrice della mostra e ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana

Stefano Frapoli: “E’ una mostra che guarda al futuro e alla libertà, un bene davvero prezioso”

Ho proposto agli amici del Centro di Solidarietà di portare questa mostra a Faenza dopo averla visitata in anteprima al Meeting di Rimini, anche per un legame speciale che lega la mia esperienza personale alla presenza cattolica in Russia ed in particolare alla Fondazione Russia Cristiana – ha spiegato Stefano Frapoli, dell’Associazione di Volontariato Centro di Solidarietà di Faenza –.

Una scelta rafforzata sia dall’incontro al Palazzo del Podestà con Elena Zhemkova, che ha testimoniato a tutti gli intervenuti il suo impegno costante nella difesa dei diritti umani, sia dai pochi giorni trascorsi con lei qui a Faenza, assieme agli amici del CdS, dove “si toccava con mano” quanto lei è appassionata alla verità e alla dignità della persona.

E poi ci ha detto che il presidente di Memorial, Yan Rachinsky, ricevendo il premio Nobel ha parlato non di colpa ma di responsabilità: “la colpa chiede il pentimento ma guarda al passato, la responsabilità invece guarda al futuro, a un lavoro che si può fare”. E questa mostra guarda al futuro – conclude Stefano Frapoli – e guarda alla libertà, un bene davvero prezioso che noi oggi diamo per scontato.”

La mostra, basata su archivi e collezioni museali, è divisa in quattro sezioni

La mostra è basata su archivi e collezioni museali e si sviluppa su due percorsi espositivi: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager; il secondo, sull’universo femminile nei lager e sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti) che le madri in lager confezionavano per i figli nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame.

Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, di amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona.

In ogni sezione si alternano «voci» che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.

La mostra è costruita su testi, video e foto (le collezioni di Memorial presentate sono attualmente sotto sequestro da parte delle autorità russe, decisione presa a poche ore dall’annuncio del Comitato Nobel, il 7 ottobre, e a cui è seguita una maggiore repressione nei confronti de membri di Memorial).

Sezione 1. La memoria e Memorial

Sezione 2. Un messaggio che viene da lontano

Sezione 3. «I miei cari sono la stella che mi rischiara il cammino…»

Sezione 4. Non si rinuncia a essere vivi Sezione 5. Misericordia o giustizia?

È possibile prenotare visite guidate attraverso la piattaforma Eventbrite.

La mostra è patrocinata dal Comune di Faenza e dalla Diocesi di Faenza Modigliana ed è stata resa possibile grazie al contributo della Cooperativa CLAI, di Consorzio BLU, della Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, di Fanti Luce e Casa, della Tipografia Faentina, di Caroli Giovanni sb, di Gemos, Bistrò Rossini e altre che hanno preferito mantenere l’anonimato.

L’organizzazione inoltre ringrazia il Gruppo di Volontariato – ODV – Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Faenza “Carabiniere medaglia d’oro al valore militare Fulvio Sbarretti”, per i servizi di operatori di sicurezza antincendio e pronto soccorso, i funzionari e il personale del Comune di Faenza e tutti coloro che a diverso titolo hanno contribuito alla realizzazione degli eventi memorial.