C’è chi ama descriverli come superficiali, sempre attaccati allo smartphone, solitari e incapaci di sognare. Entrando nella Biblioteca comunale di Faenza si rimane invece sorpresi nel vedere all’aperto, nel chiostro, una ventina di giovani dagli 11 ai 15 anni seduti in cerchio. Ognuno ha un libro aperto sulle ginocchia, e durante lo scorso mese ha letto e riletto quelle pagine immergendosi in storie lontane. Per due ore il martedì, dalle 17 alle 19, ragazze e ragazzi si parlano, si scambiano impressioni e idee. I cellulari restano silenziosi in tasca, e la lettura di un libro diventa sinonimo di condivisione e socialità.

Ogni mese in Manfrediana si ritrova il gruppo di lettura Stranger readers, composto principalmente, ma non solo, da giovani delle scuole medie. È nato nel 2021, in piena pandemia, e vede oggi una trentina di partecipanti. Ogni mese si sceglie un libro, su cui ci si confronta. E a partire da lì si fanno esperienze assieme, come cineforum, attività di gioco di ruolo e al termine si mangia una piazza assieme. L’amore per le storie e la narrativa è al centro, ma va di pari passo con la voglia di instaurare nuovi legami e amicizie. E tutto questo per una fascia d’età che è spesso difficile da intercettare.

Il gruppo è nato in piena pandemia e unisce i giovani a partire dalle loro passioni comuni

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«La richiesta di formare questo gruppo è nata direttamente dai ragazzi e dalle loro famiglie – spiega Giorgia Plachesi, bibliotecaria e coordinatrice del progetto -. Durante la pandemia i giovani sono quelli che hanno subito di più l’isolamento e l’assenza di relazioni, per cui c’era tanta voglia di avere uno spazio in cui ritrovarsi per condividere le proprie passioni, come quelle della lettura. Sicuramente la lettura è qualcosa di intimo e personale, e durante la pandemia è stata vista come un rifugio per tanti giovani. Eppure può essere anche terreno di condivisione e relazioni con gli altri, ed è questo l’aspetto che il gruppo vuole far emergere, andando oltre l’immagine che vuole chi ama la lettura come una persona sola o un topo da biblioteca».

Leggere è un modo per conoscere se stessi e formare la propria identità, ma può essere anche un modo per relazionarsi con i propri coetanei

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Un momento estivo di ritrovo del gruppo.

I partecipanti di Stranger readers non si conoscevano e hanno avuto modo di creare nuove amicizie, a partire da una passione comune. Nei primi mesi si sono ritrovati superando le difficoltà imposte dalla pandemia, sfidando il freddo – le attività dovevano svolgersi all’aperto – e limitati dalle mascherine. E il progetto iniziale, partito con dodici partecipanti, è cresciuto nel tempo. Le due bibliotecarie che coordinano il progetto accompagnano i ragazzi in questo cammino, stando però sempre un passo indietro, perché i protagonisti sono i giovani. «Tra i libri che hanno suscitato di più il loro interesse – racconta – c’è un romanzo di formazione in cui la componente dell’amicizia è forte, Il rinomato catalogo di Davide Morosinotto. A distanza di un anno dalla lettura i ragazzi ne parlano ancora come di un’esperienza che ha arricchito la loro vita, anche perché mette in scena adolescenti che cercano di superare assieme le difficoltà in una grande avventura. Ha messo d’accordo un po’ tutti e non è scontato, anche perché è normale che ci siano gusti di lettura differenti tra i giovani: a chi piace più l’horror, a chi l’avventura, a chi le storie d’amore».

“I giovani? A dispetto di quello che si può pensare, sono quelli che leggono di più”

A dispetto dei cambiamenti tecnologici, i lettori forti esistono e vedono i giovani al primo posto. A testimoniarlo sono anche i dati nazionali che indicano la fascia 11-18 anni come quella più forte, a dispetto dagli stereotipi. «Sono proprio gli adolescenti e la letteratura per ragazzi a trainare l’editoria. Ed è bene specificare che la letteratura per ragazzi rappresenta la vita nel suo insieme vista dagli occhi degli adolescenti: l’amore, la morte, la paura. E’ qualcosa che poi ti porti dentro anche quando sei più grande». Da tempo la biblioteca cerca di intercettare questa fascia d’età: nel 2015 venne inaugurato lo spazio giovani Culture Club, oggi tra i più frequentati, e che ospita oggi graphic novel e manga che vanno per la maggiore. «Quando i ragazzi leggono stanno meglio – conclude Plachesi -, ma soprattutto la lettura arricchisce la loro vita. All’interno dei libri formano la propria identità e possono sognare, e questo in situazioni di povertà socio-educativa è importante».

Per info sul gruppo Stranger readers 0546691715.

Samuele Marchi