È polemica sulla sospensione temporanea dell’operatività dell’auto medicalizzata dell’ospedale di Lugo. Non si tratta di un “taglio” bensì di una «rimodulazione del sistema di soccorso pre-ospedaliero» decisa dall’Ausl Romagna per garantire la presenza di professionisti medici nei pronto soccorso. La direzione dell’azienda sanitaria ha stabilito che, sul territorio della provincia di Ravenna, saranno operative due automediche e non tre: una partirà dalla Casa della Salute di Cotignola, e non più da Faenza, mentre l’altra dall’ospedale di Ravenna. Di questa “rimodulazione” del servizio, abbiamo parlato con Maurizio Menarini, direttore Uo centrale operativa 118 ed emergenza territoriale Romagna.

Intervista a Maurizio Menarini, direttore 118 Romagna

Dottore, queste “sospensioni” riducono la capacità avanzata di gestire l’emergenza?

La risposta all’emergenza preospedaliera viene garantita dalle ambulanze che hanno tutte a bordo un infermiere con esperienza nel soccorso territoriale: vi sono 44 ambulanze distribuite in tutta la Romagna, che assicurano tempi rapidi e qualità degli interventi. A queste si aggiungono nove automediche e l’elisoccorso che consentono il supporto ai mezzi intervenuti nei casi critici, che sono solamente l’1,5 per cento di tutti gli interventi. Viene mantenuta la capacità di soccorso qualificata.

Cosa significa, in termini di tempo di intervento?

I tempi di arrivo del primo mezzo, con infermiere, rimangono invariati e questo significa che già potranno essere messe in atto le manovre e i trattamenti di supporto al paziente. Se necessario, interverrà anche il mezzo medicalizzato in tempi sostanzialmente sovrapponibili a quelli precedenti le modifiche. Il fatto che l’infermiere metta già in atto il trattamento necessario al primo contatto con il paziente consentirà al medico che arriva di proseguire e non di iniziare ex novo un intervento sanitario.

Meno automediche significa più numero di interventi dell’elimedica?

L’elisoccorso è un servizio integrativo dei mezzi su gomma nel soccorso preospedaliero. Con l’estate l’elisoccorso avrà una presenza operativa maggiore che in passato (oltre 250 ore in più) e pertanto verrà impiegato in modo ancora più estensivo per la “medicalizzazione” degli interventi di emergenza.

Secondo lei, da sospensioni come questa non si torna più indietro?

Le condizioni attuali di grave carenza di medici hanno portato alla rimodulazione proposta. Il grande impegno da parte di tutti dovrà essere quello di salvaguardare il bene preziosissimo del sistema sanitario nazionale. Con questa riorganizzazione non abbiamo eliminato la medicalizzazione dell’emergenza ma, per necessità, rivisto il numero delle automediche. I cittadini possono stare tranquilli: il sistema 118 Romagna continuerà a rispondere in modo efficace.