Lo scorso 4 dicembre il vescovo monsignor Mario Toso ha celebrato la messa alla chiesa di San Francesco in Cotignola, luogo che racchiude, nella navata sinistra, la Cappella del beato Antonio Bonfadini, recentemente eretta a Santuario Diocesano. La celebrazione si è svolta nella II Domenica di Avvento, la più vicina alla memoria del “Santo di Cotignola” (1° dicembre) nel 540° anniversario della sua nascita al cielo.

Nell’omelia monsignor Toso, a proposito del beato Antonio, ha rimarcato come «La sua figura di francescano e di missionario ci richiami Giovanni Battista che in questa seconda domenica di Avvento il Vangelo ci presenta come Colui che predica nel deserto: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino” (Mt 3, 1-12)». Difatti, oltre ai prodigi e alle guarigioni, motivi della sua causa di beatificazione, il beato Antonio è stato innanzitutto predicatore e pellegrino in Terra Santa. Numerose conversioni hanno segnato il suo apostolato, iniziato tardi, a circa quarant’anni nella nativa Ferrara, con la sua vocazione francescana. Al ritorno, si fermò a Cotignola, dove certamente non era sconosciuto. Si racconta che qui convertì molti ebrei e riconciliò non pochi con Dio. Allo stremo delle forze e dell’età, il beato chiuse gli occhi il 1° dicembre 1482 all’ospizio dei pellegrini di Cotignola. La festa del Lunedì di Pasqua, che porta ai frati parecchi fedeli e visitatori ogni anno, è ricordo della traslazione del suo corpo incorrotto, avvenuta nel 1495 dalla Collegiata alla nuova chiesa costruita, consacrata in quell’anno e intitolata a San Francesco.

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La Fraternità di Cotignola dell’Opera Santa Maria della Luce, il gruppo volontari “Amici della Chiesa di San Francesco”, che da diverso tempo aiuta e contribuisce a custodire questo luogo caro ai cotignolesi e non solo, ringraziano il vescovo Mario per aver celebrato e pregato insieme in questo Tempo Forte, sostenuti dall’esempio del beato Antonio. I fedeli che frequentano questo luogo e il Santuario sono una piccola porzione del popolo di Dio ma tutti siamo parte della Chiesa. L’impegno principale per la nostra Fraternità è quello di mantenere vivo il culto e la pastorale specifica di questo «luogo di grazia». Oltretutto i Santuari ricopriranno un’importanza particolare in vista del prossimo Giubileo 2025.

Desideriamo ringraziare infine anche tutti i collaboratori stabili e gli animatori liturgici. Grazie a loro la celebrazione si è svolta in maniera solenne e partecipata, dal nostro coro di San Francesco, ai ministranti intervenuti anche da fuori Cotignola, a tutte quelle persone che con costanza rendono la nostra chiesa più bella e accogliente. Approfittiamo dell’occasione in questa sede per invitare anche nuovi elementi da coinvolgere per le attività che contraddistinguono questo luogo, in modo da perpetuare con “pietre vive” il ricordo del dono del beato Antonio Bonfadini alla nostra Chiesa particolare.

Michel Bom