Centinaia di ebrei salvati anche grazie alle sue pedalate: una corsa di 180 chilometri, tra Firenze e Assisi. Andata e ritorno, salita e discesa. È la storia di Gino Bartali, eroe del ciclismo e insieme Giusto tra la nazioni, in programma sabato 21 gennaio, al Teatro Binario di Cotignola (viale Vassura 18/a), in doppia replica: al mattino per le classi terze della scuola media di Cotignola e la sera, aperta a tutti, alle 21.
Lo spettacolo è organizzato nell’ambito delle iniziative dedicate al Giorno della memoria e la replica per la scuola riflette la volontà dell’Amministrazione comunale di coinvolgere, attraverso il teatro, le giovani generazioni nella custodia e nella valorizzazione della memoria.
«Gino Bartali eroe silenzioso» è il titolo dello spettacolo per ricordare una vicenda, tenuta nascosta dal protagonista stesso fino al termine della sua vita perché «il bene lo si deve fare, ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa».
Bartali incarna il ciclismo eroico degli anni ’30. Protagonista assoluto, ha un grande sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la storia, incarnata nel Fascismo, entra prepotentemente a cambiare per sempre la sua carriera.
La sua vita sportiva viene piegata ai voleri e alle mire del duce, che vede in Gino Bartali l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo; ma Bartali non ci sta, ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di «Ginettaccio».
Una vita che scorre, dalle prime timide gare alle vittorie del Giro d’Italia, dalla morte del fratello al successo al Tour de France, da un regime che lo vorrebbe come ambasciatore del Fascismo a un Paese che pare voltargli le spalle per non aver pubblicamente ringraziato il duce.
Un uomo, Bartali, dal linguaggio diretto, sincero e insieme capace di scelte forti, di una passione che, quando la storia diviene ancora più crudele, può inaspettatamente farsi strumento a servizio degli altri. Perché la bici, straordinaria in gara, lo diviene ancora di più se utilizzata per salvare delle vite: parte di una rete clandestina messa in piedi dall’arcivescovo di Firenze Elia Angelo Dalla Costa, Bartali sfreccia sulle strade di Toscana e Umbria.
Una staffetta di centinaia di chilometri per portare, nascosti sotto al sellino, documenti falsi per intere famiglie di ebrei. Una corsa giusta nella speranza che il mondo cambi e ritrovi il suo senso.
L’appuntamento è organizzato dall’associazione Cambio Binario, in collaborazione con il Comune di Cotignola e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.