Un “Campo Aperto”, come è stato chiamato circa venticinque anni fa lo spazio dell’Auser (Associazione per l’invecchiamento attivo) di Faenza, di fianco al Centro Civico Rioni. Un prato esteso con orti e tante iniziative per la comunità cittadina. Un luogo in cui i più anziani vengono a contatto con i più piccoli, con le persone con disabilità, con i volontari della Piccola Betlemme. Tanti progetti che rendono attivo anche chi è in pensione, con l’idea di non fermarsi e di tenere sempre lo sguardo sulla comunità, recuperando anche le tradizioni di una volta, della Romagna contadina. L’anno scorso dopo il difficile periodo della pandemia, la ripartenza e l’inaugurazione di Campo Aperto. Oggi l’auspicio di «un’ulteriore riapertura alla città in tutte le sue forme, coinvolgendo le famiglie, gli enti e le associazioni», dice la presidente provinciale Mirella Rossi.

Riscoprendo la Romagna contadina

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Molti sono, infatti, i progetti messi in campo da Auser con l’obiettivo di fare rete: dalla casa di riposo di Modigliana con la quale è stata fatta una sorta di gemellaggio, alla collaborazione con la Piccola Betlemme per la distribuzione dei viveri donando alcuni dei prodotti dell’orto, alle attività con i disabili, al contatto diretto con il mondo della scuola. Proprio su quest’ultima realtà Mariangela Melandri, insegnante dell’infanzia dell’Istituto Europa, ci racconta Naturalmente, semi da spargere: «un progetto di educazione all’aperto che coinvolge tutti gli istituti comprensivi di Faenza. Viene fatta formazione alle docenti dell’infanzia proprio qui a Campo Aperto, sperimentando attività che si possono fare con i bambini utilizzando i prodotti del nostro orto. Alcune classi vengono poi a lavorare proprio qui». Un modo semplice e diretto che permette ai più piccoli di conoscere il mondo contadino, ma anche di sprigionare la curiosità e di venire a contatto con la natura attraverso l’esperienza.

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Volontari Auser questa estate a Campo Aperto.

«L’idea di fondo è quella di mettere le mani in pasta, e di mettersi in gioco», ci spiega Mariangela. «Con i bambini della primaria spesso facciamo anche attività nell’orto nel quale abbiamo anche lavanda, erbe officinali, i filari con gli olmi, come si usava una volta». Anche i bambini della Ludoteca comunale animano il cortile con il progetto Cortil-aia che coniuga la dimensione del gioco a quella contadina. Campo Aperto nasce infatti negli anni ‘90 con l’idea di recuperare le tradizioni del territorio, ma di farlo con un’impostazione didattica, senza nessuna perplessità verso la contaminazione: «la biodiversità arricchisce il nostro orto», ci spiega ancora Mariangela, «in mezzo ai prodotti locali anche ortaggi e frutti che vengono da paesi lontani e che arricchiscono anche la nostra tradizione». Oltre ai tanti laboratori infatti vengono riproposte le feste tipiche della comunità rurale di una volta: dalla spisellata alla festa della sfujareia con le pannocchie di grano. «Dopo la ripartenza del 2022 e l’apertura alle novità, il 2023 sarà l’anno della concretizzazione di tanti progetti» dice il volontario Auser Maurizio Degli Esposti. Uno spazio quindi che fa comunità e che sfrutta la sinergia di realtà diverse. «Ognuno è importante nella rete che abbiamo creato – dice ancora Maurizio -, e il nostro stare insieme così ha un senso, una direzione. Non ci muoviamo ognuno per conto proprio, ma tutti in collaborazione per la comunità».

Auser Provinciale di Ravenna: quasi 250 associati in più

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L’assemblea provinciale di Auser, riunitasi a Cotignola, ha approvato all’unanimità il preconsuntivo 2022 e il preventivo di bilancio 2023 di entrambe le distinte realtà di cui si compone l’associazione: Auser Volontariato Odv e Auser Territoriale Aps. La presidente Mirella Rossi ha ricordato le diverse criticità di questo tempo; la pandemia che sembrava alle spalle, l’impennata del costo della vita, la guerra in Europa, i costi dei servizi energetici e la spinosa questione climatica. Ha ribadito il ruolo cruciale del volontariato in questa provincia e in particolare dell’Associazione: «siamo un osservatorio, un’antenna sul territorio in quanto facciamo i conti quotidianamente con la solitudine delle persone anziane e il disagio delle fragilità». Sull’attività dell’ultimo anno «siamo orgogliosi dei risultati ottenuti, uno sforzo comune riconosciuto a tutti i volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo per gli accompagnamenti, l’accoglienza, la spesa e i farmaci a domicilio, un sorriso e una buona pratica». Risultati che si possono sintetizzare in alcuni dati significativi: un numero complessivo di associati pari a 3.415, più o meno equamente divisi fra Volontariato e Territoriale, e in netta crescita in entrambe le realtà (245 associati in più rispetto al 2021); un risultato di bilancio positivo per entrambe le realtà (complessivamente, una previsione di utile di circa 2.500 euro, su un volume di circa 690mila); una raccolta fondi dal 5 per mille che ha fruttato circa 70mila euro.

Letizia Di Deco