In occasione del concerto d’organo a Modigliana, venerdì 25 novembre alle 20.30, con il maestro Rodolfo Bellati, proponiamo questo articolo su questo straordinario strumento a firma di Bruno Tagliaferri. Il concerto è a ingresso libero con musiche, tra gli altri, di Corelli, Galuppi, Strozzi. Nell’intervallo delle esecuzioni verrà descritto lo strumento e ci saranno brevi cenni agli autori delle musiche. Ingresso libero.

Un concerto per scaldare cuore e spirito

È un po’ di tempo che il nostro organo di Modigliana non fa sentire la sua voce, il suo suono. È un peccato perché è lì, fermo da tempo, che aspetta che qualcuno lo suoni, lo faccia cantare. Non è un monumento inavvicinabile, solo da ammirare come un’opera d’arte, ma anche se lo fosse, tuttavia, aggiunge a questo suo fascino, la capacità di esprimersi, di produrre melodie che possono scaldare il cuore e appagare lo spirito. È questo un invito a quanti sappiano apprezzare l’arte, sì di visitarlo, ma anche di provarlo, soprattutto i giovani che amano la musica, perché, fintantoché sarà ritenuto uno strumento irraggiungibile – non tutti hanno un organo in casa – nessuno pensa che, invece, nel panorama degli strumenti da apprendimento musicale, è uno strumento come tant’altri e anche su di esso si può costruire comunque una carriera professionale. Essendo per la maggior parte collocati in chiese e non in locali privati, sono più facilmente fruibili. Anzi, le chiese lamentano la carenza di organisti e magari ai principianti può esser offerta loro la possibilità di esercitarsi durante i servizi domenicali e festivi, con l’accompagnamento dell’assemblea dei fedeli.

Nell’immaginario collettivo viene ritenuto uno strumento d’altri tempi, magari vecchio e superato, ma non è così, anzi per le potenzialità espressive infinite e la tavolozza di colori dei suoni altrettanto variegata, non è secondo a nessun strumento, tanto che viene giustamente chiamato il “re degli strumenti musicali”. Ha origini antichissime ma è uno strumento modernissimo perché ancora oggi regge qualsiasi confronto. L’organo è lo strumento musicale che ha il repertorio più vasto e sconfinato, dalla storia lunghissima, e dagli stili molteplici. È anche lo strumento più complesso: le tastiere, la pedaliera, le canne di diversa foggia e fattura, i sistemi di trasmissione, i mantici che portano l’aria alle canne, le quali poi la restituiscono in vibrazioni sonore. E poi i grandi autori: Frescobaldi, Bach, Mendelssohn, Brahms, Franck, Hindemith, solo per citarne alcuni, che segneranno la storia di questo strumento con pagine di grandi suggestioni che lo hanno reso fonte inesauribile di ricerca sonora.

Anche nel nostro piccolo, il nostro organo è capace di produrre innumerevoli sonorità e combinazioni musicali come, per l’appunto, lo è l’organo del Duomo che con le sue 800 e passa canne è capace di offrire. È figlio, come concezione, dell’800 che abbina alla piramide sonora classica (un principale con agli armonici e mutazioni) una sezione orchestrale che imita gli strumenti a fiato dell’orchestra. Ma il suo vero fiore all’occhiello è il Ripieno, definito cristallino, che è il principale che suona assieme agli armonici e le mutazioni, il cui suono, ha ragione la Chiesa quando dice: “è in grado di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”.
È vero che non tutti possono innamorarsi di uno strumento così complesso ma è anche vero che è un peccato non provarci.
È con questa finalità educativa che abbiamo promosso il concerto del 25 novembre che, più che diffondere una musica, anche piacevole, è portare a conoscenza dell’ascoltatore lo strumento organo, frutto di una sapienza artigianale, lungo secoli di storia.

Bruno Tagliaferri