Sabato 5 novembre, alle 19, nella chiesa della Beata Vergine del Paradiso di Faenza, con inizio alle 19, monsignor Mario Toso presiede la celebrazione di ingresso del nuovo parroco di San Savino e Pieve Ponte. Nato nel 1988, ordinato sacerdote nel 2020, don Marco Donati è originario di Russi. Dopo la messa seguirà un momento conviviale.
Grazie anche ai fondi 8xmille si è formato; ora ne farà eventuale richiesta per le esigenze della parrocchia che lo accoglie.
Eccomi! Da questa semplice parola voglio partire per esprimere quello che ho nel cuore, per dire ciò che più di ogni altra cosa desidero davvero: vivere la mia bella vocazione lì dove oggi il Signore mi manda. In questi giorni sono tanti i pensieri che girano per la mia mente, dalla gioia di un così bell’incarico, alla preoccupazione per la conseguente responsabilità, alla paura per ciò che ancora non conosco e che dovrò affrontare… ma più di tutti, il pensiero che mi accompagna e che mi dà la forza di stare al mio posto è proprio quello dell’essere “mandato”.
Perché? Perché in questo mandato è lo stesso Signore che, attraverso il nostro Vescovo, manda me a lavorare in questa vigna, perché si compia il suo mistero di salvezza lì dove Lui vuole e quando Lui vuole. In questo ringrazio Dio di avermi sempre messo accanto persone che, già a partire dalla mia famiglia, hanno saputo trasmettermi questa fede in uno Spirito che guida la sua Chiesa.
Il secondo pensiero, che ha reso fino a oggi, e che ancora rende davvero bella la mia strada, è che non sono solo. Non siamo fatti per stare da soli. E per quanto alle volte si possa pensare alla figura del prete come quello che fa una vita segnata dalla solitudine, in realtà, oltre alle tante attività relazionali che il prete vive ordinariamente per il ruolo che ha, devo ringraziare personalmente per la qualità delle relazioni che il Signore mi ha donato di vivere, per le persone che mi hanno voluto bene e che continuano a volermene. Il Signore in questi anni mi ha davvero regalato non solo dei grandi collaboratori e dei grandi esempi di vita, ma anche e soprattutto delle persone veramente care, madri, padri, fratelli e sorelle che hanno dato senso e sapore alla mia vita, alle tante attività organizzate, e mi hanno fatto assaporare un assaggio di vita eterna, già qui sulla terra. Quando il Signore dice “voi siete Dei”, oppure quando dice che siamo “fatti a sua immagine e somiglianza”, credo che si riferisca proprio a questo. Ed è proprio nei fratelli e nelle sorelle che il Signore ci mette accanto che possiamo vedere, gustare, sentire, già oggi qualcosa di sacro che profuma di Dio.
Di cose belle ne facciamo tante nella vita, ma quando troviamo qualcuno che ci vuole bene davvero, quando ci sentiamo amati e possiamo a nostra volta amare qualcuno, quando facciamo esperienza dell’infinito amore che Dio ha per ciascuno di noi, tutto il resto passa in secondo piano e resta l’essenziale. Questo penso che sia tutto ciò per cui, come comunità cristiana, siamo chiamati a lavorare fino a consumarci: aiutarci a fare esperienza dell’amore gratuito di Dio per ciascuno di noi.
Un ultimo pensiero. Fra pochi giorni io mi inserirò in una comunità già avviata e viva da tempo, che ha una sua storia, e un suo cammino di fede alle spalle, che ha avuto diversi preti (che stimo e ringrazio) che prima di me si sono spesi con tutte le loro energie per annunciare e vivere il Vangelo con quelle persone. Chiedo al Signore la grazia, per me e per tutta la nostra diocesi, di poterci sentire sempre più un’unica comunità, un’unica Chiesa che, unita sacramentalmente attorno al vescovo, prega e lavora per essere segno e strumento della presenza missionaria di Cristo tra noi, morto e risorto perché anche noi possiamo gustare la vita eterna.Dunque, se mi chiedete se sono pronto per fare il parroco ovviamente vi dico di no, ma se mi chiedete se sono contento di fare il parroco vi dico di si, perché se è Cristo che ci manda e che ci accompagna, non dobbiamo temere alcun male.
don Marco Donati