«Cosa volete che siano 4mila passi. Se poi la falcata appartiene a una persona come me, alta poco più di un metro e mezzo». Così esordisce Lucia (nome inventato), una 54enne che da circa un mese tutte le mattine presto percorre un tratto di strada nella primissima periferia faentina, in campagna, zona Santa Lucia. In effetti i suoi 4mila passi corrispondono a circa 2 km e mezzo e questa distanza è la sveglia mattutina. Niente di speciale, nessuna motivazione particolare. «Il motivo? Ce ne sono tanti, primo fra tutti la salute. Sono stata sempre una sportiva: fin da piccola ho praticato sport a livello agonistico, sia atletica che pallavolo. Con l’età però mi sono dovuta adeguare al cambiamento fisico, ma essere in movimento mi è sempre piaciuto, anzi, stare con le mani in mano mi deprime».

Un’abitudine diventata buona pratica. “Ho notato quanto sporchi fossero i fossi”

Lucia esce di casa intorno le 7,15 dopo aver fatto colazione con il marito. Non avendo più figli in età scolare dedica una mezz’oretta alla passeggiata. Il fisico glielo consente, anzi, non ne avrebbe nemmeno bisogno, ma passeggiare in pace, in campagna lungo una strada riasfaltata da pochi anni la stimola nel movimento. Ma cosa c’è di particolare in tutto questo? «Dopo i primi giorni che camminavo osservando l’alba e la natura, ho notato quanto sporchi erano i fossi. Essendo una strada ben messa, è percorsa da molti ciclisti sia professionisti che “della domenica”; inoltre, la strada è delimitata da molte coltivazioni lavorate da braccianti, ma l’occhio è caduto sui fossi e la loro sporcizia». Lucia, infatti, ha sempre odiato l’inciviltà dello sporco e non sopporta chi si lamenta senza mai fare. E così, oltre a camminare, ha pensato bene di non rimanere con le mani in mano e ogni mattina, in tasca, si mette una sportina per raccogliere ciò che altri buttano a terra. «Non voglio incolpare solo queste categorie di persone, ma tra i rifiuti che trovo ci sono molte buste di integratori e altrettante lattine di birra: energia per i ciclisti e per i lavoratori, immagino».

L’educazione all’ambiente passa anche attraverso piccoli gesti

Lucia continua dicendo che ai propri figli ha sempre insegnato l’educazione all’ambiente e anche come educatrice parrocchiale ha cercato sempre di trattare l’argomento “ecologia” come un aspetto fondamentale per il futuro dei ragazzi e di questo mondo.
È del parere che sia il Papa con l’enciclica Laudato si’ che personaggi famosi come Greta Thunberg o Mario Tozzi facciano benissimo a sollecitare l’attenzione su questo drammatico problema, ma pensa sia troppo tardi. «Se tutti facessimo anche solo poco invece di aspettarci che ci pensino altri, il mondo sarebbe più bello. La gente che si lamenta dell’erba alta davanti a casa o delle panchine imbrattate o dei cestini dei parchi strapieni, perché non si rimbocca le maniche e agisce? Certo che ci sono addetti pagati anche da me che dovrebbero svolgere questi lavori, ma siamo tanti e stare dietro a tutto è impossibile». Ecco qua, una persona che, senza glielo dicesse nessuno, unisce l’utile al dilettevole ma, aggiunge Lucia, «non pensiate sia sola; voglio sperare che come me qualcun altro faccia questo e molto altro».

a cura di Annarita Bassi