Velocar, multe, sicurezza stradale, barriere jersey. Sono queste alcune delle parole che stanno animando il dibattito faentino attorno alla circonvallazione. Un nodo nevralgico della città che è sotto i riflettori. Gli effetti dei nuovi velocar si sono fatti subito sentire sulle tasche dei cittadini – 3.610 multe in due settimane per oltre 500mila euro – con conseguenti critiche da parte da alcuni gruppi d’opposizione. Sui due nuovi velocar si è espresso nei giorni scorsi anche il prefetto, indicando la loro piena legittimità. Al tempo stesso c’è la consapevolezza che la sicurezza stradale è un tema complesso che va oltre una singola multa di eccesso di velocità, ed è fatto da varie componenti: studi di fattibilità, normative, dati sugli incidenti. Ed è proprio da questi ultimi che forse ha senso partire. Dal 2016 al 2020 questo tratto di strada ha visto 25 incidenti gravi e due mortali. «Da parte dell’Amministrazione – spiega l’assessora ai Lavori pubblici, Milena Barzaglia – c’è consapevolezza che l’installazione dei due velocar rappresenta solo uno dei tasselli, di per sé non sufficiente, per migliorare la sicurezza della circonvallazione, ed è per questo che sono già in cantiere ulteriori interventi. Stiamo portando avanti da anni un percorso per migliorare la sicurezza di questo tratto di strada fondamentale per la città».

La norma: che tipo di strada è?

L’obiettivo a tendere, da realizzare per step successivi e in base alle risorse disponibili, è, infatti, quello di aumentare il livello di sicurezza dell’infrastruttura e adottare tutti i provvedimenti utili a limitare la velocità di percorrenza per ridurre al minimo il rischio di incidentalità. Dal punto di vista regolamentare la circonvallazione di Faenza è una viabilità costruita ante 92, prima cioè dell’entrata in vigore della normativa per nuove infrastrutture stradali e pertanto è da considerarsi come viabilità esistente, al cui riguardo non esiste una legislazione specifica. Allo stato attuale, se si volesse provare ad associarle una classificazione funzionale, sarebbe più facilmente assimilabile a strada di quartiere viste le sue caratteristiche (la norma ammette due corsie per senso di marcia anche per le strade di quartiere) e l’assenza di spartitraffico. Tuttavia, in relazione alla vocazione di strada di scorrimento che la circonvallazione per la città rappresenta, tutti gli interventi che il Comune ha realizzato negli anni, a partire dalla riqualificazione della pavimentazione nel 2019 e la prossima sostituzione dei dispositivi di protezione laterale, sono stati impostati con riferimento alla normativa prevista per nuove strade urbane di scorrimento.

In arrivo nuove barriere laterali, investimento da 775mila euro

La precedente Giunta in passato ha avviato diversi interventi, tra cui la riqualificazione della pavimentazione stradale nel 2019 per 1,6 milioni di euro. E, dopo la recente installazione dei velocar, altri ne partiranno. Sono stati già stanziati, in questo senso, 775mila euro, con i quali realizzare, per esempio, nuove barriere di sicurezza laterali. «Con questi fondi si realizzerà un ulteriore innalzamento del livello di sicurezza della circonvallazione – specifica Barzaglia -, adeguando le protezioni dei margini laterali della piattaforma stradale agli standard normativi richiesti, attraverso l’impiego di idonee barriere di sicurezza».
Tre le principali lavorazioni di questo intervento, previsto nell’estate 2023: la sostituzione dei dispositivi di protezione laterale esistenti non adeguati alla vigente normativa. Inoltre saranno sostituiti i parapetti e le reti antisasso presenti sui cinque ponti di attraversamento di via Graziola, della linea ferroviaria Faenza-Firenze, di via Montevecchi, di via Renaccio e del fiume Lamone. Infine, si vuole integrare con nuove barriere di sicurezza laterali i tratti in rilevato con altezza dal piano campagna superiore a un metro. Si tratta quindi di un intervento funzionale al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei veicoli in transito sulla circonvallazione.

Lo spartitraffico? In corso studi

Un ulteriore stralcio di messa in sicurezza della circonvallazione avrà un importo pari a 1 milione e 350mila euro. Molti cittadini richiedono la realizzazione di uno spartitraffico. «Da parte della Giunta non c’è mai stata la mancata volontà di realizzare uno spartitraffico che separi i due sensi di marcia della circonvallazione – precisa Barzaglia -. Per procedere in questa direzione è però necessario fare le verifiche opportune con i tecnici, valutando precisi studi di fattibilità. Bisogna infatti tenere conto, come detto, che la strada, essendo ante 92, non è classificata in maniera precisa dalla normativa».

L’assessore Massimo Bosi: «I velocar sono legittimi»

Dopo i grandi numeri di multe, fisiologici nelle prime settimane, «il numero delle contravvenzioni è già molto diminuito – spiega l’assessore alla Sicurezza Massimo Bosi – . Molti cittadini si sono chiesti come saranno investiti questi soldi: gli articoli 208 e 142 del Codice della strada stabiliscono precisi vincoli di utilizzo. Circa la metà, per esempio, va utilizzata dall’ente, in questo caso il Comune, per la riqualificazione stradale, un’altra importante quota va per il miglioramento del corpo di Polizia, altri in progetti di educazione stradale». Ogni velocar, precisa Bosi, monitora entrambe le corsie lungo un solo senso di marcia.

Samuele Marchi