Roberto Biondi è titolare dell’azienda familiare B.i.m.p. Di Biondi & C. – azienda specializzata in impiallacciature in legno – ed è presidente del comitato zonale di Confartigianato di Modigliana e Tredozio. Lo abbiamo interpellato sui problemi che affrontano le imprese oggi. “Il problema principale – dice – sono gli aumenti sconsiderati del costo dell’energia e delle materie prime. Per la mia azienda significa anche aumento del costo della colla, del legname da imballo… Costi che nei mesi scorsi hanno registrato aumenti vertiginosi, specialmente l’energia elettrica. Con una burocrazia più veloce, si potrebbe sopperire, ma siamo un paese retrogrado… Allo stato attuale per potere installare pannelli fotovoltaici e produrre energia elettrica in azienda, la burocrazia è lenta e intanto i costi dell’energia si fanno sentire…”.

Intervista a Roberto Biondi: “L’aumento del costo delle materie prime influisce sul mercato”

Come si riesce a programmare e gestire l’attività aziendale?

È diventato faticoso gestire e programmare un’azienda poiché il costo finale del prodotto varia molto velocemente. Vi è uno scollamento fra il costo iniziale del prodotto e quello finale. Il costo finale influisce poi sul prezzo di vendita del prodotto e si rischia di andare fuori mercato…

E per i collaboratori dell’azienda?

Purtroppo gli aumenti di energia e materie prime alla fine vanno a gravare sulle famiglie. Sono i nostri collaboratori che poi assorbono gli aumenti e siccome sono a stipendio fisso, il loro potere d’acquisto diminuisce. Questo genera paura e difficoltà nelle famiglie e anche nelle imprese… Il panorama delle aziende in Italia però, fortunatamente, è formato in maggioranza da molte piccole aziende (12 addetti in media per azienda). Speriamo che resistano. Di solito sono imprese che hanno difficoltà strutturali ad affrontare il grande mercato, ma sono molto flessibili. In Emilia-Romagna le aziende sono a portata di famiglia e di territorio, e sono spalmate in piccoli centri… Oggi l’impresa romagnola ha un grande valore non solo economico, per il proprio territorio: i protagonisti sono le persone. Imprenditori e collaboratori adesso lavorano assieme. Quindi qualsiasi imprenditore si pone il problema se i propri collaboratori sono sufficientemente remunerati.

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Gli artigiani e le altre aziende sono nella stessa situazione?

Si, dalla mia attività associativa in Confartigianato riscontro che gli artigiani singoli o in imprese a misura di persona, hanno gli stessi problemi legati agli aumenti dei costi e anche per loro, i collaboratori sono preziosi e indispensabili. Per lo più svolgono lavori conto terzi, non hanno prodotti propri, o marchi propri né grande capitale. Sono imprese e artigiani di coordinazione con altre imprese. Devono essere veloci e competitivi per essere in grado di lavorare per grandi aziende e restare nel mercato….

Quale futuro per le imprese italiane?

Dopo la pandemia le imprese italiane hanno risposto bene. La prova è nel Pil che è cresciuto. Non nego che ci sono tante difficoltà, dall’aumento del costo dell’energia, delle materie prime, dalla difficoltà ad approvvigionarsi di gas… ma sono tutte difficoltà causate dall’economia di guerra. Guerra che è alle porte dell’Europa e che si ripercuote sulle imprese europee. Non è giusto che le sanzioni verso la Russia causino costi aggiuntivi alle aziende e alle famiglie europee. L’Italia è penalizzata da questa guerra. L’Europa si deve far carico di sovvenzionare i paesi più gravati da questa economia di guerra, come l’Italia e la Spagna… Servono leggi che aiutino concretamente le imprese e le famiglie in difficoltà.

Roberta Tomba