Venerdì 23 settembre la Cooperativa di Comunità Camino Verde si presenta alla comunità locale. L’appuntamento è alle 18.30 nella sede di San Cassiano 27 (Brisighella) per l’inaugurazione della nuova realtà e la presentazione delle attività programmate. Si tratta della prima cooperativa culturale trasformata in cooperativa di comunità con un percorso di rilancio sostenuto da Confcooperative Romagna. Partendo dalla gestione del bar-bottega, la cooperativa ha in prospettiva diversi progetti per rispondere ai bisogni del territorio con piccoli servizi che negli anni sono scomparsi. L’obiettivo è appunto quello di contribuire alla rigenerazione in questi territori dando linfa a servizi e iniziative, in cui coinvolgere gli abitanti.
Saranno presenti il presidente della cooperativa Franco Zaccherini, il sindaco di Brisighella Massimiliano Pederzoli e alcuni responsabili di Confcooperative Romagna, che hanno seguito l’intero iter fino alla costituzione.
Cosa sono le cooperative di comunità
Creare cooperative di comunità significa portare nuovi servizi di prossimità, nuovo lavoro e nuovo sviluppo così da sconfiggere la marginalità e l’isolamento. Una forma di impresa innovativa per offrire servizi di prossimità e creare posti di lavoro a km 0. La cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale, dove i cittadini-soci sono produttori e fruitori di beni e servizi. “Girando l’Italia per lavoro, ho conosciuto le potenzialità di queste cooperative di comunità, che potrebbero adattarsi ai nostri bisogni – ha introdotto l’incontro Franco Zaccherini, presidente del Camino Verde -. Un tempo anche in una piccola realtà come San Cassiano c’era tutto, poi nel tempo diversi pezzi sono venuti a mancare, e ora bisogna trovare nuove soluzioni”.
Non è in ballo solo la questione, pur importante, di vendere pane e salumi: solo garantendo questi presidi, puntando sulla qualità, è possibile cercare di invertire la tendenza dello spopolamento delle aree montane. A San Leo, per esempio, è nata “Fer-menti leontine”, una cooperativa di comunità che ha attualmente 70 soci (su una popolazione di poco più di un centinaio) ha preso in gestione la riapertura dell’antico forno del paese. “Per certi versi – sottolinea Pierpaolo Baroni di Confcooperative Romagna – la cooperativa di comunità è una ‘strana’ cooperativa, perché non ha solo un obiettivo, ma cerca di rispondere a varie esigenze. Per questo deve nascere ed essere cucita addosso alle singole realtà, come San Cassiano”. Da qui è partita la riflessione dei partecipanti per capire quali sono le esigenze fondamentali alla quale questa cooperativa di comunità potrebbe rispondere.