Dopo la pandemia niente sarà più come prima. Lo abbiamo sentito ripetere tante volte. E anche la musica deve ripartire con un ritmo diverso. Il Mei di Faenza fin dalle origini è stato un laboratorio creativo capace di intercettare le nuove tendenze, tanto nei generi musicali quanto nel modo di produrre la musica. Con Giordano Sangiorgi, patron del Mei, approfondiamo gli scenari locali e nazionali del settore musicale.

Verso il Mei 2022: Intervista a Giordano Sangiorgi

Sangiorgi, il Mei con questi 25 anni chiude un ciclo e ne apre uno nuovo.

Sarà l’ultima edizione con questo assetto. Per il futuro metteremo il marchio del Mei a disposizione di enti locali e regionali, alla ricerca di più strette collaborazioni anche con privati. Dopo la pandemia c’è bisogno di ripartire con una compagine più forte. Il Mei vive 365 giorni all’anno e, per sostenere le sfide della post-pandemia e della crisi energetica, è necessario strutturarsi in maniera più forte e allargata. O si rafforza o la musica indipendente muore, stretta da un’economia sempre più legata alle multinazionali.

Quali sono gli altri passi da fare?

A livello locale è necessario investire per sostenere la musica dei giovani del territorio. Ci sono oltre mille musicisti nel faentino che portano innovazione, un nuovo modo di fare musica e diventano punto di riferimento nazionale. Questo ha ricadute non solo dal punto di vista strettamente musicale. Un’indagine ha dimostrato che un euro investito dagli enti locali per il Mei ne porta almeno sette. E questi vanno a vantaggio di un ecosistema molto più grande fatto di bar, ristoranti e locali, strutture ricettive, attrattività del centro storico. Per quanto riguarda il locale, sicuramente avere un unico grande luogo nel quale i giovani possano fare musica farebbe fare un salto di qualità. Solo unendo tutte le realtà musicali si possono vincere le sfide che abbiamo davanti, altrimenti tutte le realtà piccole moriranno.

E a livello nazionale?

La riapertura c’è stata, ma il sostegno non è arrivato a tutti allo stesso modo. I big della musica si sono presi la fetta maggiore di risorse e le piccole realtà musicali hanno visto ridurre i propri spazi. In concreto, questo significa che si sono persi 90mila posti di lavoro nel settore. La politica deve aprire un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo economico a sostegno delle piccole e medie imprese dalla musica. E devono essere messe al centro le imprese musicali realmente made in Italy, altrimenti siamo punto e a capo. Non è possibile che il 70% dei contributi pubblici vada in mano a pochi marchi multinazionali con sedi all’estero. Ci uccidiamo da soli, così.

Quale musica ci attende al Mei 2022?

Oltre ai grandi nomi, ci tengo a puntare i riflettori sul percorso che abbiamo fatto legato al folk romagnolo. Il Mei non è solo un grande evento di tre giorni, ma un progetto che intercetta nuove realtà musicali tutto l’anno. Un momento sarà proprio dedicato al folk, dove si esibiranno per esempio il duo Emisurela e altre esperienze che già hanno animato i Martedì d’agosto con grande successo o il Faenza rock. Invito tutti a sentire nella tre giorni i gruppi musicali più giovani e che rappresentano il nuovo che sta arrivando. Potrebbe esserci tra loro una band che magari un giorno raggiungerà gli stessi traguardi dei Maneskin, che proprio al Mei si esibirono all’inizio della carriera. La forza del Mei, la forza di Faenza.

Samuele Marchi

Il programma: Gianluca Grignani, Nada, Ditonellapiaga, Valerio Lundini. Il premio miglior artista indie va ai C’mon Tigre

mei 25 anni

Dopo il grande successo della scorsa edizione, da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre nelle piazze centrali di Faenza si terrà la nuova edizione del Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente italiana, ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi. L’edizione di quest’anno è dedicato a Ivan Graziani, scomparso 25 anni fa. Tre giorni di concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze, teatri e palazzi e palchi faentini per festeggiare i primi 25 anni della manifestazione.

Nella giornata di sabato 1, in piazza del Popolo, alle 18, prenderà il via il concertone sul palco centrale con Gianluca Grignani (che riceverà la Targa Mei Speciale per i 25 anni dell’album La Fabbrica Di Plastica), Roberta Di Lorenzo, Mobrici (vincitore della Targa Giovani per il migliore disco dell’anno), Ditonellapiaga, C’mon Tigre (vincitori della Targa Mei per il premio per il miglior artista indipendente dell’anno), Martelli, iRio, Doro Gjat, Valerio Lundini, Casablanca feat. Dj Alteria, Lorenzo Lepore (vincitore del contest Voci Per La Libertà), Claudio Sorrentino e Casco & Twooda. Alle 20.30, sul palco del Masini si terrà il Premio dei Premi, il contest fra i vincitori dei concorsi di canzone d’autore intitolati ad artisti italiani.

Il Mei si concluderà domenica 2. Al Teatro Masini, dalle 16, Nada presenterà in anteprima il suo nuovo progetto discografico di prossima uscita. A seguire saliranno sul palco Grazia De Marchi e Enrico De Angelis, in apertura dell’evento realizzato da Pierpaolo Capovilla e Paki Zennaro per omaggiare i 100 anni di Pier Paolo Pasolini.

La data di domenica 2 ottobre segna il gran finale del Mei; la stessa data segna anche l’inizio della quarta edizione del Festival della Comunità educante. Alle 15 parte la biciclettata sonora: tour emotivo di musica in bicicletta per il centro storico con arrivo in piazza del Popolo. A seguire, alle 16, concerto presentato da Lorenzo Baglioni con diverse realtà educative del territorio.
Prosegue, inoltre, alla Galleria Molinella la mostra Crepax a 45 giri, dedicata a Guido Crepax, il primo copertinista italiano di vinili, maestro del fumetto, celebre soprattutto per il personaggio di Valentina. La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 30 settembre dalle 17 alle 20, mentre sabato 1 e domenica 2 ottobre dalle 10 alle 23.