Buon viaggio papà.
Con queste parole, brevi e semplici, ma piene di tutto il senso della vita e del rapporto tra un padre e un figlio, Alberto ha salutato Piero Angela, suo padre, che ha iniziato il viaggio nell’eternità dei cieli. La sua eredità è molto semplice, ma – proprio per questo – così difficile da vivere: la conoscenza è etica, sceglierla permette all’umano di dare il meglio di sé e la gentilezza è la sua forma più adeguata.
Cosa ricorderemo di più di Piero Angela: il garbo come stile di vita, la fiducia nella conoscenza, e nell’intelligenza, in qualche modo collegate, come se la mitezza sia indispensabile per vivere, mentre l’aggressività fa uscire la parte peggiore di noi. Ogni volta – che si trattasse dei misteri dell’atomo o degli aborigeni che rischiano l’estinzione, dell’energia pulita o dell’educazione civica – quello che lo rendeva unico era la pacatezza con cui Piero Angela mostrava sempre, invariabilmente, la certezza fiduciosa che la conoscenza può tutto, che attraverso la curiosità e il desiderio di capire si possono cambiare le persone, forse le generazioni. Per questo la conoscenza è etica.
Ora ci troviamo in una campagna elettorale con forze politiche che strizzano l’occhio ai novax, ai negazionisti, al partito dell’anti-scienza che è l’esatto opposto di quello che per una vita ha costruito Piero Angela. Io non so se alla fine la sua potente semina abbia prodotto tutto quello che poteva. Oggi su Linkedin (confesso la mia colpa: è l’unico social che uso e seguo!) un sacco di persone hanno ricordato, con grande commozione, questa persona unica nella sua capacità di stimolare alla curiosità, ad aprire il cuore alle novità.
Siamo nel periodo più straordinario della storia dell’uomo per quel che riguarda la divulgazione della scienza, il primo in cui la conoscenza è alla portata pressoché di tutti, e molti abitanti del pianeta hanno in tasca un telefono che consente l’accesso immediato a una grande parte del sapere umano. Dall’altra parte vediamo nel mondo i peggiori populismi, dittature fanatiche che sembrano disconoscere la ragionevolezza della conoscenza e negare la scienza.
“Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese”: queste sono le parole che ci ha lasciato a coronamento di una vita straordinaria di giornalista, di divulgatore, ma anche di vero maestro. La nostra parte è continuare a pensare che la conoscenza sia etica, che la scelta sia il meglio dell’umano, e la gentilezza la sua forma. Parafrasando Hannah Arendt: “La ragionevolezza del bene”.
Ora il viaggio continua, quello di Piero Angelo nelle praterie del cielo, il nostro tra le difficoltà, le sfide, ma anche la bellezza del nostro mondo!
Tiziano Conti