In tutto il mondo, il 24 luglio, sarà celebrata la seconda edizione della Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani 2022, sul tema: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”. Nella mia vita ora sono proprio in questa fase: sono nonno e, ovviamente, anche anziano, magari in quella che si definisce la Terza età, coloro che ancora riescono a dare qualcosa alla società, essendo io ben consapevole che, presto, arriverà il momento in cui dovrò chiedere una mano per affrontare la mia vita.
Mi viene immediato, soprattutto quando sono insieme a mio nipote, pensare alla funzione dei nonni nella nostra società. Che i nonni siano “importanti” è una verità che acquista, di anno in anno, sempre più spessore. “Vivere con un bravo nonno può decidere di una vita”, sostiene lo psichiatra Fulvio Scaparro; più decisa ancora la psicoterapeuta Maria Rita Parsi che ricorda: “I nonni hanno un ruolo cruciale per i piccoli. Sono il salvagente a cui aggrapparsi; rappresentano un punto di riferimento, soprattutto nei momenti difficili”.
Il nostro più famoso pediatra del secolo scorso, Marcello Bernardi (1922-2001) più volte ha lanciato l’allarme: “Oggi nulla, o quasi nulla, è su misura di bambino!”. I piccoli sono spremuti, costretti a passare le giornate tra studio e piscina, lezioni di nuoto e di violino, palestre e corsi di computer. Non sanno allacciarsi le scarpe, ma fanno sfracelli al computer. I nonni possono permettere ai nipoti di “essere” bambini. Salvare l’infanzia è un contributo di straordinario valore a favore del bambino d’oggi e dell’uomo di domani! I primi anni della loro vita i piccoli, particolarmente in questo periodo, li trascorrono con i nonni, il cui potenziale educativo ha una sua valenza, accanto a quello della madre e del padre.
Se manca l’adulto, infatti, manca chi aiuta a diventare uomo e donna. In altri termini: se i ragazzi zoppicano, è perché gli adulti non riescono a stare in piedi. Come uomini cresciuti, i nonni diventano uomini-faro, indispensabili per risolvere la tanto chiacchierata “emergenza educativa”, diventano gli antivirus più efficaci contro il vuoto che vediamo in tante parti della società. L’umanità aspetta uomini riusciti, aspetta nonni che sappiano far innamorare della voglia di volare alto!
Vittorino Andreoli, psichiatra di valore, ha avuto il coraggio di essere sincero fino in fondo: “Se oggi in questo pazzo mondo vi sono ancora frammenti di saggezza, lo si deve ai nonni!”. Potremmo dire: i lavoratori trasformano il mondo, i poeti lo cantano, i nonni provano a tenerlo in piedi. Ma anche i nonni hanno bisogno di qualcuno che li sorregga nell’ultimo pezzo della strada della loro vita: tutti coloro che sono nati uomini o donne, hanno il “dovere” di diventare umani.
E questo è un compito che tocca a tutti, in ogni snodo della sua vita, dai piccoli ai nonni.
Tiziano Conti