Sabato 4 giugno, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, nel monastero delle Agostiniane, si è svolta la Professione solenne di suor Maria Benedetta Mocanu, di origini rumene, vedova con figli e nipoti. A presiedere la celebrazione, il vescovo Mario Toso oltre a sette sacerdoti e al padre spirituale di suor Benedetta, padre Giuseppe Amante, frate Minore francescano. A concelebrare, fra gli altri, il parroco di Modigliana, don Marco Corradini, il pievano di Tredozio, don Massimo Monti e il parroco di Alfonsine, don Massimo Goni. Abbiamo intervistato suor Benedetta prima della Professione solenne.

Intervista a suor Maria Benedetta Mocanu

Cosa significa per te emettere voti solenni?

I voti solenni si rinnovano per l’ultima volta. Sarò monaca per sempre. Da settembre 2018, coi voti semplici, ogni anno li rinnovavo, ero libera di uscire dal monastero quando volevo, se lo desideravo. Se qualcuno sente di avere la vocazione, deve fidarsi del Signore. Pare un sacrificio rimanere sempre chiusa in monastero, ma avverto la presenza di Dio, vivo con Lui, faccio tutto con Lui. Cerco di vivere in monastero per il bene della Chiesa e di Dio. Il Signore è grande.

Cosa provi?

Sono emozionata, conto le ore, ma sono convinta che sia solo l’inizio; la Professione solenne sarà il sigillo del cammino che ho fatto finora. Mi sono già donata al Signore. Non mi sento degna che il Santo dei Santi si chini su una misera come me… non mi sono mai pentita anche se il cammino a volte non è stato facile, ma confido nel Signore, mi appoggio a Lui. In Lui ho riposto la mia fiducia, desidero che tutti conoscano e amino Dio, che è un padre buono. Per me Dio è misericordia, amore e perdono. Non posso dire altro… sono felice e desidero fare la Sua volontà, minuto per minuto. Per questo mi dono a Lui. Il Signore mi ha chiamato qui tardi, ma sono qui solo per ringraziare Lui e Maria, i miei genitori che mi hanno fatto battezzare in Romania e mi hanno cresciuto in mezzo a immagini sacre. Non ho mai conosciuto nessuno che mi ami quanto il Signore. Lui non mi ha mai delusa. Quando ho sentito la chiamata e ho capito che mi chiamava, avevo poca fiducia, ma poi ho detto sì. Solo nel Signore è il vero Amore, disinteressato. Offro questa mia chiamata per le persone che bussano al monastero a chiedere preghiere.
Ringrazio l’Italia che mi ha accolta, la parrocchia Regina Pacis di Forlì, quella di Castrocaro, le famiglie che mi hanno accolta e aiutata anche materialmente mettendomi a disposizione la loro casa e l’auto… Avevo fatto un cammino di fede anche in Romania, ma solo in Italia ho avvertito la chiamata.

E ora?

Con la Professione solenne legalizzerò la mia unione col Signore. Adesso con le altre monache saremo sorelle tutte insieme nella Chiesa. Ho incontrato solo santi sacerdoti nel mio cammino. Ringrazio il mio direttore spirituale padre Giuseppe. Non vorrei mai mancare a una Messa. Ho trovato qui il mio posto, accanto al Signore. Durante la Professione dirò il mio sì definitivo, sarà il sigillo alla mia unione col Signore.

Le parole di padre Giuseppe Amante

Padre Giuseppe Amante, dei frati Minori francescani, ha detto: «Auguro pace nei vostri cuori e nei popoli. Sento amicizia fra i frati Minori conventuali e Agostino, poiché sant’Antonio di Padova, prima di diventare francescano era agostiniano. Auguro a suor Benedetta di andare al Signore per Lui. Venite a me e io vi ristorerò, Dio è Luce, Amore e Pace. Il Signore ci fa fare un cammino di fede per liberarci da troppe angosce. L’Amore è gratuito. Le auguro di consacrarsi veramente al Signore, poiché bisogna farlo per Amore, solo per Amore. Come si capisce se seguiamo il Signore? A volte in un monastero non è facile con le relazioni. Possono essere difficili. Ma fissando lo sguardo al Signore si va avanti. San Francesco, sant’Agostino, sant’Antonio, san Bonaventura hanno voluto seguire a immagine e somiglianza con Dio, seguendo la Trinità. Con che spirito ti parli? Con che spirito ti pensi, ti giudichi, ti condanni, ti biasimi? Con che spirito ti rivolgi alle sorelle di solito, con le diverse povertà? Esistono diverse povertà: di relazioni, di salute… Prima dobbiamo rivolgere la carità verso noi stessi, il che fa la differenza. Lo Spirito Santo ci insegna prima ad amare noi stessi. Scegli il Signore che ti farà attraversare qualunque guaio, non smettere di amare e di amarti, questo è importante»

Roberta Tomba