Non vince chi arriva prima, ma chi consuma meno carburante. È questa la sfida lanciata a studenti di tutto il mondo dalla Shell Eco-Marathon, competizione per scuole superiori e istituti universitari, a cui hanno partecipato, con vetture di loro progettazione, diversi team sia europei che africani. L’evento, che si è svolto sul circuito olandese di Assen, prevedeva una classifica che veniva determinata dal maggior numero di chilometri percorsi con il minor impiego di carburante. Alla gara ha preso parte l’Istituto Bucci di Faenza, che ha conquistato un prestigioso terzo posto con la vettura Urban Nova, dimostratasi più sostenibile di altri mezzi riuscendo a fare 239 km con un litro. Un risultato che lo ha posto davanti anche a tanti istituti universitari (come il Politecnico di Torino) e dietro alle compagini dell’Università di Danimarca (502 i chilometri percorsi) e dall’Istituto Tecnico do Offenburg in Germania.
I 9 studenti hanno formato una vera e propria scuderia di meccanici e meccatronici, obiettivo? Risparmiare carburante
Il progetto ha dato modo agli studenti di dare vita a un vero e proprio team, con meccanici e piloti. Dai banchi di scuola si è passati così in pista come team manager (Edward Gray), piloti (Matteo Dall’Alpi e Matteo Sangiorgi), meccanici (Andea Lo Conte, Marco Cullhaj, Simone Tondo, Chrisitan Turchi, Jurgen Lulaj) e meccatronici (Filippo Zaccaroni). A coordinare questa affiatata scuderia è stata la docente di Meccanica, Alessia Scalas. «Dopo lo stop nel 2020 a causa della pandemia, siamo ripartiti con il progetto solo nel febbraio scorso – spiega la docente -. Gli studenti sono stati grandiosi a ottenere questi risultati in così poco tempo». Da una trentina d’anni il Bucci partecipa a questa competizione e ogni anno il nuovo team ha il compito di ri-assemblare e migliorare la vettura.
Sul circuito di Assen: dalle verifiche pre-gara alla pista, in costante contatto col pilota
Al momento la scuola sta lavorando a due progetti: Urban Nova, che va a diesel a combustione interna (che ha conquistato il terzo posto ad Assen) e Fabi, vettura elettrica. Nei mesi precedenti alla gara, si lavora nei minimi particolari per realizzare un telaio il più aerodinamico e leggero possibile, con materiali all’avanguardia in fibra di carbonio ottenuti con il supporto di diversi sponsor. Dopo questo lavoro si vola ad Assen. Le verifiche tecniche, prima della gara, sono il momento della verità, quest’anno ancora più complesse perché si veniva da due anni di stop. Poi si corre in pista: nei due giorni i team hanno 4 tentativi a disposizione per fare 7 giri entro 40 minuti consumando meno carburante possibile. La scuderia è a contatto diretto col pilota, monitora i dati, gli indica se accelerare o rallentare per ottimizzare i consumi. E si esulta per anche solo un ml di diesel risparmiato «Si tratta di un’esperienza gratificante – conclude la docente -, ogni studente mette in gioco le proprie competenze in progetti innovativi che guardano al futuro».
Samuele Marchi