Una casa, nei pressi della foresta, per ridare dignità e futuro a un popolo, quello Baka dei pigmei, a cui è stato tolto tutto. Grazie anche alla pizzata di autofinanziamento che si è svolta alla parrocchia di Errano il 22 aprile scorso, dove sono stati raccolti 1.800 euro, partirà per il Camerun il prossimo 8 maggio un gruppo di cinque volontari dell’associazione Pro Joko di Marradi. Il viaggio sarà l’occasione per inaugurare a Yokadouma la nuova casa che andrà a ospitare una trentina di bambini e ragazzi pigmei. Con Maria Novella, Isacco, Giampaolo, James e Matteo, dopo due anni di stop a causa della pandemia, l’associazione potrà così tornare finalmente in Camerun a visitare i villaggi a cui dà sostegno di vario tipo: dall’assistenza sanitaria alla scolarizzazione dei giovani fino alla sensibilizzazione della popolazione sui propri diritti.

Per proseguire la missione della marradese Rita Rossi in difesa del popolo Baka e delle foreste

Un legame, quello tra Marradi e il Camerun, che nasce da lontano e che vuole crescere. L’associazione Pro Joko nasce a sostegno dell’attività di Rita Rossi, missionaria morta nel 2014 che per più di 40 anni ha vissuto accanto alla popolazione dei pigmei Baka dell’Est Camerun. Sono le foreste più sfruttate e maltrattate del Paese, e forse dell’intera Africa centrale. I pigmei sono il popolo della foresta, ora sfruttato e umiliato. Rita, che di mestiere faceva l’ostetrica, ha vissuto in un villaggio Baka a 10 km da Yokadouma, in una capanna di legno; lei e i suoi fratelli e sorelle pigmei. L’associazione vuole dare continuità ai suoi progetti: Joko in lingua Baka significa buono, bello, santo, è la parola che più di tutte è rappresentativa dello stile di vita dei pigmei e delle scelte di Rita.

In questi anni raccolti oltre 25mila euro per la nuova casa: ospiterà una trentina di bambini

«L’ultima volta che siamo stati nei villaggi è stato nel dicembre 2019 – racconta Matteo Rava, uno dei cinque volontari –; con la pandemia non siamo più riusciti a tornare. Nel frattempo l’associazione non è stata ferma: abbiamo proseguito diverse attività che ci hanno aiutato a portare avanti la missione di Rita in aiuto dei pigmei». In particolare, in questi due anni l’associazione è riuscita a raccogliere oltre 25mila euro per la realizzazione di una nuova casa per i bambini. «Il loro numero nel tempo è aumentato molto – prosegue Matteo – all’inizio erano solo sette, e oggi sono una trentina, per cui era importante dotare loro di nuovi spazi. Il viaggio che faremo sarà proprio l’occasione per inaugurare questa nuova casa e visitare gli altri villaggi seguiti dall’associazione: è importante testimoniare concretamente la nostra vicinanza e presenza, far sentire che non sono soli».

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I lavori per la nuova casa per i bambini nei pressi di Yokadouma, in Camerun

Cene di beneficenza, vendita di uova di Pasqua, lotterie: sono queste alcune delle iniziative che periodicamente vengono messe in campo dall’associazione. «Il nostro ruolo in Italia è più che altro quello della raccolta fondi e del coordinamento – spiega Matteo – mentre invece in Camerun è presente un’associazione parallela alla nostra, l‘associazione Rita nyua-la che rappresenta invece il braccio operativo degli interventi, a cui è stata affidata, per esempio, la costruzione di questa nuova casa».

“Tornare in missione ti ri-centra con i valori fondamentali della vita”

Non è la prima volta che Matteo va in Camerun. «Per tante cose sei catapultato davvero in un altro pianeta – racconta -. Più ti inoltri nell’area sud-est del Paese, nella parte più povera, scompaiono le strade asfaltate e i tempi si dilatano: anche fare pochi chilometri in auto ti porta via molto tempo. E a colpirmi maggiormente è la concezione della vita e della morte, molto diversi rispetto a un Paese occidentale. Là ogni giorno sei molto più a contatto con la morte, così come con la vita». Lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato, anche quei luoghi molto lontani da noi: per questo Matteo si appresta a ripartire. «Ogni viaggio in Camerun con la Pro Joko è per me un’esperienza molto forte – conclude -, in un certo senso ti ri-centra con i veri valori della vita».