Il bilancio in rosso dell’Asp, il degrado in alcune aree dei parchi cittadini, il ritardo dei lavori pubblici. Sono questi alcuni dei temi di Faenza sui quali l’opposizione in consiglio comunale si presenta compatta. Di queste istanze, in particolare, si fa portavoce il consigliere del gruppo misto, Gabriele Padovani (ex Lega) che annuncia per la prossima settimana il nuovo nome del gruppo istituito pochi mesi fa.

Bilancio in rosso dell’Asp della Romagna faentina, situazione critica segnalata anche dal revisore dei conti

Sull’Asp della Romagna faentina «la situazione è grave – sottolinea Padovani – e a dirlo non sono solo io, ma anche il revisore dei conti». Stando all’analisi delle forze di opposizione, l’esposizione dell’azienda avrebbe ora superato il milione di euro, con oltre 600 mila euro risanati dalle amministrazioni comunali del territorio. Tra le soluzioni messe in campo dall’Amministrazione, c’è quella dell’accreditamento dei 112 posti letto del Fontanone. «Dal 1 gennaio 2023 si spera di ottenerli, ma con queste cifre l’utile non sarà ancora sufficiente. Gli accreditamenti non basteranno, anche perché il pubblico è svantaggiato rispetto al privato in quanto deve pagare di tasca sua, e non tramite l’Inps, le maternità. A quel punto per far fronte alle perdite le opzioni saranno due: chiedere soldi ai Comuni soci (Faenza detiene il 52%) o intaccare il patrimonio dell’Asp». Per evitare queste opzioni «Bisogna operare ulteriori razionalizzazioni – suggerisce Padovani – e bisogna essere chiari con i cittadini: o si tolgono alcuni progetti e servizi di Asp non prioritari, oppure ribadire la loro importanza, spiegando che saranno a spese dei contribuenti». Importante anche il ruolo della Regione, secondo Padovani, per venire incontro alle esigenze del settore pubblico che non può reggere, come detto, il confronto con i privati.

“Sui lavori pubblici tanti annunci, pochi fatti”

L’ambito principale su cui Padovani pungola l’Amministrazione è quello dei lavori pubblici: tanti annunci e pochi fatti. «Fin dal suo insediamento questa giunta ha annunciato tanti interventi e l’inizio delle grandi opere di rigenerazione urbana. Su questi punti siamo in ritardo di mesi se non di anni con tanti interventi: penso a Palazzo Podestà, il Ponte rosso… e questo è un tema dove l’Amministrazione ha grande potere e responsabilità. Due anni di ritardo per grandi opere sono troppi. E questo porta a ulteriori disagi. Se avessimo iniziato i lavori di riqualificazione della stazione ferroviaria il 1 gennaio 2020, giovedì scorso non ci sarebbe stata una variazione di bilancio da 90mila euro a causa dell’aumento dei costi delle materie prime. Così come il bando per i lavori del Ponte rosso è andato deserto: se ne farà un altro che a fine giugno, ma comporterà una spesa pubblica maggiore».

Il consigliere del Gruppo Misto: “Il parco di piazza Dante non è ancora stato restituito ai cittadini”

I ritardi coinvolgono anche gli interventi nei parchi pubblici. «Quella di piazza Dante, area Cavallerizza, è ormai diventata un’odissea. È stato chiuso allo spaccio, ma non restituito ai cittadini. L’area di San Francesco presenta una situazione difficile, anche per il comportamento non sempre consono di alcuni negozi etnici di quell’area, che vendevano per esempio alcolici ai minori. Queste situazioni di degrado intaccano tutta la qualità del centro storico, e per i commercianti diventa così ancora più difficile competere con le grandi aree commerciali».