Sabato 21 maggio, nel pomeriggio, nella chiesa e nel chiostro del Monastero Santa Maria Maddalena, è stato inaugurata la mostra “Magdala”, evento collegato alla mostra Maddalena Il mistero e l’immagine, dei Musei San Domenico a Forlì.
L’’installazione Magdala di Alessandro Gonfiantini, con il contributo fotografico di Marcio Pilot, è visibile in orario messe e sabato e domenica dalle 16 alle 17 fino al 26 giugno, grazie al sostegno di Fondazione Cassa dei Risparmi e dell’Accademia degli Incamminati.
La realizzazione è invece a cura di ‘Noi’.
Al taglio del nastro, oltre a Padre Marco Garagnani, era presente per l’Amministrazione la vice sindaco Alice Lancioli, il parroco don Stefano Rava, gli Scout del Modigliana Uno, il dott. Alessandro Liverani, Giuseppe Mercatali e Giancallisto Mazzolini, dell’Accademia degli Incamminati, gli artisti e i rappresentanti del Caffé Michelangelo.
La conferenza ‘Maddalena, una storia per immagini’, organizzata dal Mu.Ve – Museo Arte Contemporanea Vescovado di Modigliana e tenuta da Susana Alves, si è svolta invece nella sala del centro parrocchiale, venerdì 20 maggio.
Susana Alves, nata in Portogallo, vive da otto anni in Italia.. Attualmente è impiegata presso la Cooperativa sociale Kara Bobowski. Abita a Modigliana da 4 anni. Ha conseguito la Laurea in Storia dell’Arte in Portogallo con la tesi “Iconografia di Maria Maddalena in Portogallo fino al Concilio di Trento”.
Appassionata dalla figura della Maddalena, dice di sé stessa: “Nei musei e nel tempo libero ne approfitto per andare a cercare e vedere i quadri e le opere d’arte della Maddalena”.
Della Maddalena è possibile parlare da diversi punti di vista, considerando anche tutte le teorie e gli studi nati attorno a lei.
Susana Alves si è soffermata più sulla presunta storia, attraverso le immagini artistiche che ne derivano. L’arte e le rappresentazioni pittoriche hanno come obiettivo principale, nella committenza religiosa, l’obiettivo di insegnare, di essere pedagogiche, per i fedeli che non sapevano leggere.
L’arte è un documento storico, lo specchio riflesso dell’epoca nel quale è stato prodotto. L’arte era infatti il supporto visivo delle Sacre Scritture per i fedeli che non potevano leggere. Bisogna capire l’iconografia, i simboli usati, come sono codificati e identificare i personaggi e le scene.
Esiste una vasta letteratura intorno alla Maddalena. Maria di Magdala, deve il suo nome alla località di Magdala, in Galilea. Tre sono le fonti letterarie sulla Maddalena: i Vangeli canonici, ufficiali, riconosciuti dalla Chiesa, i Vangeli apocrifi e agnostici non ufficiali e non riconosciuti dalla Chiesa. Il vangelo apocrifo di Nicodemo è quello che ha avuto una maggiore rappresentazione iconografica.
Susana ha poi illustrato varie scene e personaggi tratti dalla Passione e dalla Resurrezione di Cristo. Solitamente la Maddalena veniva rappresentata come una peccatrice, la si riconosceva per il capo scoperto e i vestiti vistosi ma dopo la conversione e dopo la Resurrezione di Cristo viene rappresentata in altro modo.
Secondo la Legenda Aurea, Maddalena era di nobile lignaggio e di sangue reale, una donna ricca, per questo peccatrice, anche se sul finire della sua esistenza terrena, in Francia, a Marsiglia, la Maddalena diventerà evangelizzatrice.
Susana ha poi proseguito mostrando opere tratte dalla mostra “Maddalena”, attualmente visitabile ai Musei San Domenico di Forlì.
Ha concluso raccontando come la Maddalena sia sepolta in Francia e in quella nazione esista un forte culto legato alla Maddalena con la presenza di ben tre basiliche abbaziali.
Roberta Tomba