Un circolo rinnovato che guarda al futuro. Nell’assemblea ordinaria del 4 aprile scorso si è votato per il rinnovo del consiglio direttivo del Circolo Anspi Cappuccini. Ecco la nuova squadra al quale è affidato il mandato sociale del periodo 2022-26: Nicola Misirocchi, Domenico Diversi, Luca Cardamone, Alberto Magnani, Alberto Zauli, Daniele Geminiani, Paola Papaleo, Sabrina Cestini, Barbara Luccaroni, Micaela Montagnana. Per approfondire gli obiettivi futuri del circolo abbiamo intervistato il presidente Riccardo Paglierani.

Intervista a Riccardo Paglierani

Quali sono i progetti per il futuro che avete in mente come circolo Anspi?

Quello di continuare a fare cose buone, magari con un sorriso in più dopo il periodo difficile della pandemia grazie ai nostri collaboratori e volontari. Il circolo ha una tradizione importante di attività che noi cerchiamo, a distanza di 40 anni di mantenere e di portare avanti, ma il vero progetto per il futuro è quello di migliorare il rapporto e le collaborazioni in primis con le realtà parrocchiali, come i gruppi famiglie del catechismo. Il circolo deve avere un ruolo importante a livello ricreativo-culturale e in collegamento con i progetti sociali della Chiesa. Qualcosa in questo senso stiamo già facendo: una classe di prima media del catechismo domenica 15 maggio alle 9 proporrà al circolo una colazione a genitori, nonni e amici. Un’occasione per ricostruire relazioni. I proventi saranno donati alla Caritas per l’emergenza Ucraina.

Quali sono le attività più significative che avete fatto in passato?

Sicuramente il festeggiamento del 40ennale di fondazione del circolo, che ha visto anche un’intervista ai fondatori. Un’altra attività è il Cappuccino lontano, con cui premiamo un religioso o laico della nostra parrocchia che però ora vive lontano. E poi ce ne sarebbero tante altre.

Quali sono i vostri obiettivi nel medio e lungo termine?

L’età media di coloro che partecipano alle attività del circolo si sta alzando. Per questo vogliamo avvicinare al circolo famiglie giovani. Poi l’obiettivo è rendere più frequentato possibile il circolo. Deve essere considerato come una famiglia, una casa.

Che valore hanno oggi i circoli Anspi?

Hanno ancora grandi potenzialità, ma hanno bisogno di essere ripensati nella società di oggi, che è iper-organizzata. Le famiglie sono sempre più prese da tante cose, i giovani sempre più condizionati dai media e dal telefonino. I circoli devono poter offrire qualcosa di diverso, non estraneo alla realtà, ma che rappresenti un luogo di sane relazioni. La sfida maggiore, come detto, è il rinnovamento dell’età media dell’utenza e se i circoli non saranno capaci di utilizzare il linguaggio del le nuove modalità di espressione o di incontro dei giovani, sarà molta fatica per i circoli di continuare. Anche per questo le collaborazioni con le realtà esterne saranno sempre più importanti. Non soltanto con la parrocchia, ma anche col quartiere, con le scuole, con le società non soltanto sportive ma anche culturali. Così si possono creare momenti di crescita per tutto il nostro territorio.

Katia Bedeschi