Una vita con i sandali ai piedi e uno sguardo alto rivolto ai grandi ideali di pace e di giustizia portati avanti concretamente, ogni giorno, con grande discrezione. In centinaia hanno partecipato giovedì 28 aprile al funerale di Damiano Cavina, morto a seguito di un incidente stradale. Le esequie sono state celebrate alla chiesa di Rivalta e presiedute dal vescovo, monsignor Mario Toso. E le tante persone presenti sono un segno ben evidente del bene fatto da Damiano in tutti questi anni: dall’aiuto ai più bisognosi all’impegno per la pace e al dialogo interreligioso fino all’ambiente e alla politica attiva.

“Cari responsabili delle comunità religiose, cari presbiteri e diaconi, cari fratelli e sorelle, siamo qui convenuti numerosi per celebrare le esequie del nostro caro Damiano – sono le parole con le quali il vescovo, monsignor Mario Toso, ha introdotto la celebrazione -. Operatore della Caritas, in questi anni è stato particolarmente impegnato nel diffondere a livello parrocchiale e territoriale la stessa Caritas, prima concentrata in Faenza e in poche altre comunità della Diocesi. In questa speciale mansione ha dato il meglio di sé: passione, pazienza, generosità, capacità organizzativa ed efficacia. Non ricercava visibilità. L’importante era risolvere i problemi della gente, italiani o no, credenti o no. Il suo cristianesimo non era declamato, ma vissuto nella concretezza, con tenacia. Come ogni operatore Caritas incarnò la figura del buon samaritano del vangelo. Mentre incontrava le persone e dava a loro aiuto non chiedeva la carta di identità. Con la sua vita ha anche testimoniato l’importanza di costruire sentieri di dialogo e di giustizia. Ha cioè cercato di mettere in rete diverse religioni e altri soggetti per costruire insieme la pace”. “Preghiamo per lui – ha sottolineato il vescovo – Il Signore lo accolga nel suo abbraccio d’amore. Preghiamo anche per i genitori, qui presenti. Preghiamo in particolare per la moglie Maddalena e le tre piccole figlie”.