Una città che ha negli anni ha saputo dare spazio ai giovani soprattutto in ambito musicale, diventando un punto di riferimento in Romagna e oltre. E il ruolo dei giovani continua a essere valorizzato, grazie anche ad Artistation, realtà con quasi dieci anni di attività a Faenza che propone percorsi didattici con i quali approcciarsi alla musica a 360 gradi. Approfondiamo il tema di giovani e cultura con Mattia Lucatini, direttore di Artistation. A partire dalla sua esperienza, tracciamo un quadro del contesto musicale.

Intervista a Mattia Lucatini, direttore di Artistation

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Mattia, come è nata la passione per la musica?

Suono la chitarra da quando avevo 8 anni e col tempo è cresciuta la mia passione, fino ad avere le mie prime band all’età di 12 anni, periodo nel quale ho frequentato anche l’indirizzo musicale delle scuole medie Strocchi, dove ho potuto acquisire la licenza di solfeggio al conservatorio di Firenze grazie al prof. Zauli e dove ho potuto suonare per tre anni il violino, anche nell’orchestra della scuola. Ho sempre amato e approfondito generi come  rock, pop, blues, funk e raggae e ho frequentato, dopo anni di studi sotto diversi maestri privati faentini, il Music Academy di Bologna, dove mi sono diplomato e ho avuto la possibilità di studiare sotto docenti del calibro di Massimo Varini, Giacomo Castellano, Roberto Priori, ecc; attualmente suono nei Deus Funk, con cui abbiamo 2 album all’attivo (stiamo iniziando a scrivere il terzo) oltre a diverse formazioni che hanno rallentato la propria attività causa pandemia, tra cui una tribute band ai Coldplay (Goldrush Coldplay Tribute) con la quale abbiamo suonato molto in tutta Europa; speriamo si possa riprendere al più presto e soprattutto con meno limitazioni.

Come nasce il progetto Artistation?

L’idea è venuta dal fatto che ho frequentato, appunto,  il Music Academy a Bologna negli anni in cui facevo l’università; la loro didattica cosi strutturata e precisa e il fatto che avessero un pacchetto di lezioni che spaziasse attorno al mondo della musica a 360° mi ha entusiasmato e ho pensato che a Faenza mancasse un percorso così strutturato nell’ambito della musica moderna; infatti le materie affrontate oltre ai corsi di strumento o canto, sono teoria e armonia, solfeggio, lettura, analisi di stili, live perfomance, recording, pre e post production, diritto e marketing nella musica, ecc. In Artistation, oltre all’attività svolta durante l’anno accademico riguardanti la musica, tra lezioni, corsi, laboratori e workshop, proponiamo corsi di Improvvisazione Teatrale, Inglese, Video Editing, Fotografia, oltre al Summer Camp, centro estivo per bambini di elementari e medie che comprende attività sportive e culturali, soprattutto musica, teatro e inglese.

Con quali realtà collaborate?

Sono diverse, tra cui il Mei, Faenza Rock, Rete del Quartiere Borgo, Martedi d’Estate; da quest’anno collaboreremo con il concorso Pavone d’Oro; le prove generali si stanno svolgendo in questi giorni nel nostro “Auditorium” e, inoltre, una band formata da nostri giovanissimi allievi accompagnerà la Categoria A. Oltre alle realtà di Faenza collaboriamo col network nazionale della già citata Music Academy di Bologna; ad esempio l’anno scorso grazie a un bando abbiamo istituito, anche in collaborazione con Giordano Sangiorgi del Mei, il corso regionale da tecnico del suono.

L’effetto Maneskin

saggio

A livello superficiale, si poteva pensare che con la diffusione di generi come la trap, o meglio, di una musica realizzata e fruita soprattutto sui social, venisse meno la voglia dei giovani di imparare a suonare uno strumento musicale tradizionale o di mettere in piedi una band. È veramente così?

Sicuramente rispetto agli anni ‘90 e primi 2000, epoca in cui sono cresciuto musicalmente i tempi sono cambiati; in quel periodo molti adolescenti suonavano e avevano una propria band; forse c’erano anche meno alternative e meno distrazioni. Per un periodo il concetto di band si è perso, basti pensare che 15-20 anni fa c’erano tantissimi concorsi per band, mentre negli ultimi anni sono andati tutti pian piano a sparire; ultimamente sto però iniziando a vedere un ritorno alla voglia di suonare in gruppo, sicuramente vedere i Maneskin vincere a Sanremo e il successo globale che stanno ottenendo è un traino importante: un esempio lampante è che abbiamo una quindicina di ragazze che suonano il basso, dopo aver visto Victoria dei Maneskin, cosa mai successa! Sicuramente la musica e in particolare l’imparare uno strumento richiede impegno, costanza e dedizione e vedo che spesso si ha fretta di ottenere tutto e subito, purtroppo vedo allievi che alla prima difficoltà smettono. Forse è per questa sorta di pigrizia che a volte i ragazzi si rifugiano nel creare musica in maniera più “agevole”; non voglio però essere frainteso: ci sono tantissimi DJ e Producer con una vasta preparazione musicale, quindi è bene non generalizzare.

Pandemia e concerti dal vivo. A che punto siamo?

Sicuramente la pandemia ha colpito duramente tutto il settore musicale a 360°. Artisti, tecnici del suono, scuole e insegnanti di musica, organizzatori di eventi e tutte le figure che ruotano attorno alla musica hanno sofferto parecchio in questi due anni; spero come tutti di essere arrivati verso la fine di questo brutto capitolo e di poter tornare alla normalità.

Per quanto riguarda la nostra realtà, siamo riusciti a sopperire con la didattica on line; sicuramente ha i suoi pro e i suoi contro, però la cosa buona e che siamo riusciti a non abbandonare tanti ragazzi che erano chiusi in casa; sicuramente il condividere, anche se attraverso uno schermo, ore di musica ha aiutato sia allievi che insegnanti.

Sanremo è ormai un appuntamento seguitissimo anche dai giovani. Che tipo di musica pensi sia risultata vincente? C’è una canzone che ti ha colpito particolarmente? 

E per fortuna! È sempre bello accendere la tv e vedere musica dal vivo e soprattutto artisti di ogni età e genere che si mettono in gioco in un evento così grandioso. Non credo ci sia un tipo di musica vincente, penso sia vincente quando c’è un artista vero che scrive musica col cuore. Mi colpisce sempre vedere artisti che dopo tanti anni sono ancora li, penso sempre che sia difficile arrivare a certi livelli, ma ancora di più confermarsi per cosi tanti anni (vedi Morandi, Zanicchi,ecc)

In questi anni, guardando indietro il tuo percorso, qual è stata la chiave vincente della vostra proposta culturale?

Credo che la chiave vincente in un settore come il nostro sia una grande passione per quello che si fa e il riuscire a condividerla coi propri allievi; passione che va coltivata negli anni con tanta pazienza. Inoltre penso che sia importante il fatto di avere una proposta didattica ben strutturata e consolidata e una buona organizzazione, ma soprattutto un corpo docenti qualificato e di grande spessore, sia artistico che umano.

“A Faenza c’è fermento, ma servirebbe trovare nuovi spazi per esibirsi”

A tuo parere, in cosa Faenza deve migliorare a livello di offerta culturale? E quali sono invece i punti di forza?

Non mi sento in grado di poter giudicare l’offerta culturale in senso lato, visto che non ne ho le competenze; parlando di musica penso che Faenza abbia una buona cultura a livello musicale, anche se penso che non siano abbastanza i locali, club, eventi e manifestazioni dove ci si possa esibire. È anche vero che, a parte gli ultimi 2 anni di pandemia durante i quali c’erano grosse limitazioni, è sempre più difficile organizzare eventi o concorsi musicali, per motivi economici e burocratici.

Ritieni che il mondo culturale-musicale faentino riesca a valorizzare realmente i giovani? Oppure riscontri una certa chiusura?

Collegandomi un po’ alla risposta precedente, penso che manchi qualche occasione e qualche palcoscenico in più dove potersi esibire, non solo per i giovani ma in senso generale.

Qual è stata la soddisfazione più grande in questi anni in ambito musicale?

In questi quasi dieci anni di attività di scuola di musica di Artistation, sono state tante le soddisfazioni, come ad esempio vedere bambini crescere con noi e diventare adolescenti o adulti con un ottima preparazione musicale e in grado di esibirsi e suonare ad ottimi livelli. Siamo partiti quasi per gioco, mentre oggi Artistation è una realtà che conta ogni anno dai 500 ai 600 associati con uno staff di una trentina di docenti; una crescita costante che premia la nostra passione.