Terminati gli studi di ragioneria era approdata inevitabilmente a un lavoro dietro una scrivania. Ma ben presto Beatrice ha sentito che quella non era la sua dimensione. E non c’è voluto gran che per dare una svolta alla sua vita perché in qualche modo aveva già in mente un’idea promettente. Produrre pasta fresca. Ritornare al sapere della nonna e ai sapori di quella cucina. Anzi, arricchirla con le tante soluzioni che la letteratura gastronomica odierna offre. E non solo. Con il benestare dei genitori, che le hanno accordato lo spazio operativo in casa, Beatrice Miserocchi ha avviato un laboratorio di pasta fresca che ha chiamato “Cappelletto 82”. Il numero è il civico di casa, in via Molinaccio, sulla provinciale per San Pancrazio.

E il cappelletto è il re della cucina romagnola, l’aggancio giusto con la tradizione cui abbinare le varianti sul tema che i prodotti dell’orto di casa propongono stagione per stagione. Senza negarsi varianti più suggestive, magari col tartufo piuttosto che con le ortiche. Al di là del cappelletto, c’è tanto altro per variare il menù, mantenendo il tema della pasta fatta in casa che in tanti vorrebbero gustare più spesso.

Intervista a Beatrice Miserocchi

Beatrice, cos’è successo nella tua vita. Eri arrivata al posto fisso e hai scelto diversamente?

Già. La scrivania non mi dava soddisfazioni, e in testa un’alternativa l’ho sempre avuta, grazie alla passione per la pasta, ereditata dalla nonna. Fin da piccolina ho trovato gusto nel farla. E oggi mi è venuta voglia di provarci. Fare quello che facevo con la nonna e farlo qui, nello stesso luogo in cui lo facevo con lei.

Ma nelle tue proposte non c’è solo la tradizione?

In casa chiunque vuole cose buone, ma cerca anche di variare il proprio menù. Proporre nuovi piatti, è di tutti. E sta nella passione che ho per questo lavoro. Per fare ripieni diversi, basta poco. A partire dai prodotti del mio orto, e non solo. Ogni stagione con i suoi colori, i suoi profumi, le sue bontà. In questi tempi faccio tortelli con mortadella e pistacchi o con mandorle e pinoli, lasagne ai carciofi, paste alle ortiche, o lasagne pesto pinoli e burrata

La creatività non manca?

Provo sempre a proporre nuove paste. Per esempio cappelletti e strozzapreti al profumo di tartufo o i fagottini tartufati. Oppure la lasagna con porcini e fonduta.

Lavori da sola?
No. Il matterello lo sanno usare bene anche i miei genitori. Poi mio padre ha grande cura anche dell’orto. Lui produce e io creo. Una squadra sempre pronta.

A cura di g.z.