Appare evidente dalla veglia di San Valentino svoltasi domenica 13 febbraio nella chiesa di San Francesco di Faenza che le coppie presenti e online siano ancora innamorate. Un momento di riflessione e preghiera per le coppie che stanno facendo il percorso verso il matrimonio oltre a quelle sposate da un po’ che si sono affezionate a questo evento. Come incaricati della Pastorale Familiare ingraziamo la parrocchia, il parroco che sono stati molto accoglienti, le coppie e tutti quelli che hanno preparato questo momento insieme e tutti gli innamorati che hanno partecipato. È importante continuare a credere nell’amore e in Colui che ce lo dona.
Di seguito alcune riflessioni di giovani coppie partecipanti.

Durante la veglia le persone presenti e quelle collegate da casa in streaming hanno avuto occasione di riflettere sulla figura di san Giuseppe, sulla base della lettera apostolica di papa Francesco Padris corde. La veglia ha proposto meditazioni, oltre al vangelo di Matteo sul sogno di Giuseppe, anche di poesie di autori laici, come Montale e Merini. La veglia è stata caratterizzata da una contemplazione guidata della parola secondo il metodo ignaziano che porta a fare emergere l’aspetto più profondo del sentire il rapporto col Signore e da un’emozionante processione danzata al termine della quale le persone hanno consegnato all’altare le parole chiavi frutto delle meditazioni personali e/o di coppia. Le parole sono state inserite seduta stante nella piattaforma digitale mentimeter che restituisce una visualizzazione delle risonanze dell’assemblea.
Crediamo sia stato un bel momento, che abbia smosso i cuori dei partecipanti facendo percepire la vicinanza del Signore in tempi in cui si sente particolarmente il bisogno di speranza e di credere nel futuro.

(Monica e Luigi)

Domenica abbiamo partecipato per la prima volta alla veglia degli innamorati. Momenti di profonda riflessione e preghiera si sono alternati a diverse letture sia liturgiche che non. Giuseppe (era il tema della serata), uomo semplice, sapendo da Maria che ella era incinta, stava pensando di ripudiarla. Nel sogno gli apparve però l’arcangelo Gabriele che gli comunicò che Maria portava in grembo il figlio di Dio e gli svelò il mistero della fede. Una riflessione di don Stefano Vecchi ci ha molto colpiti: «quanti di noi avrebbero creduto a un sogno del genere? Quanti di noi sarebbero riusciti a credere al contenuto di un sogno nello stato confusionale in cui san Giuseppe si trovava? Come era possibile intraprendere un percorso del genere in quel determinato contesto e periodo storico?».
Riflessioni che ci hanno fatto molto pensare. Quanti di noi sarebbero disposti a seguire un sogno della divina provvidenza?
Abbiamo riconosciuto in san Giuseppe tante, tantissime doti che abbiamo poi portato in coppia in offerta all’altare. Tante sono le parole che sono state evocate da tutti i partecipanti come speranza, fiducia, amore, …
Quest’ultima è stata inoltre trattata con profonda riflessione riportando brani quali letture e poesie.
È stata una serata in cui il senso di comunità si è fatto ruolo chiave.
Noi stiamo intraprendendo il percorso in preparazione al matrimonio, siamo una coppia giovane in cammino che sta alimentando insieme la sfera della Fede per cui abbiamo trovato quest’esperienza molto importante e piena di significato.

(Matteo e Sofia)

Abbiamo partecipato per la prima volta alla veglia ed è stata una piacevole scoperta, un momento di condivisione e riflessione che ci ha spinti a confrontarci sul tema dell’amore e della fiducia.

(Giulia e Michele)

«Chissà quanti di voi, alzandosi domani mattina daranno retta ai sogni fatti nella notte», è questa una domanda che ci ha colpito del commento al brano evangelico che ha guidato la veglia. Alla luce dell’atteggiamento di Giuseppe che fidandosi ciecamente di Dio fece come gli aveva ordinato l’angelo in sogno accogliendo con sé Maria, proviamo un senso di piccolezza della nostra fede. Quanto è difficile ascoltare e seguire la voce di Dio nella nostra quotidianità. Troviamo però conforto nel titolo della veglia fianco a fianco: in questa espressione noi giovani sposi troviamo tutto l’amore del Signore. Silenzioso attende, aspetta che ci accorgiamo di Lui che ci prende in un abbraccio e come nell’opera di Chagall, un po’ lasciandoci andare al vento dei sogni, accompagna il nostro cammino.

(Noemi e Davide)