Il morto c’è. Il serial killer, silenzioso e anaffettivo, anche. La paura è il sentimento che provano i protagonisti, così come la voglia di mettere fine a una situazione assurda e pericolosa. Non sono gli ingredienti di un romanzo thriller di Carlo Lucarelli, ma della situazione che si vive all’Ortofrutticola del Mugello. Qui però il morto (la fabbrica di marroni) può essere ancora salvato, ed è per questo che, nonostante lo stallo nel confronto con la proprietà, il presidio continua. Come detto dallo stesso Lucarelli, nell’incontro pubblico del 30 gennaio scorso, «nello scrivere i miei libri guardo molto alla realtà, che supera spesso la fantasia». E dal 26 dicembre scorso la realtà, a Sant’Adriano, ha superato di gran lunga i peggiori presagi della comunità.

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Lucarelli: “A partire dal lavoro, la storia che sta accadendo qui parla di amore, cultura, tradizioni”

Lo scrittore, chiamato a presentare il suo ultimo libro Leon, ha fatto sentire tutta la sua vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ortofrutticola. Un’occasione per parlare di letteratura, della paura come strumento per conoscere la realtà, ma anche per far emergere soluzioni per il futuro e portare nuovi compagni di viaggio. «Quello che sta accadendo a Marradi è una storia importante, da far conoscere e raccontare – ha detto Lucarelli -. È una grande storia che a partire dal lavoro parla di amore, cultura, tradizioni. È importante non solo per i cittadini di Marradi, ma è una delle tante tristi vicende che ogni giorno succedono in tutta Italia e in tutto il mondo, dove la logica del profitto fine a se stesso rischia di prevalere. Dobbiamo batterci qui, a Sant’Adriano, anche per risolvere e prevenire situazioni simili in altri territori». Lo scrittore, la cui mamma e i nonni erano di Marradi, lascia l’incontro con una promessa. «Tornerò sicuramente, e cercherò di coinvolgere altri miei colleghi scrittori nel raccontare quello che sta succedendo».

Carlo Lucarelli al presidio

Lo stallo con la proprietà Italcanditi

Nel frattempo è arrivata il 28 gennaio una fumata nera, anzi nerissima, dal tavolo di crisi sulla vertenza dell‘Ortofrutticola. Italcanditi, azienda proprietaria dal 2020, ha confermato di voler procedere con lo spostamento della produzione di marron glacé a Bergamo, il prodotto principale che dal 1989 viene realizzato nella fabbrica all’interno della quale lavorano nove dipendenti fissi e circa 80 maestranze stagionali. Nei giorni scorsi il sindaco Tommaso Triberti, aveva chiesto che prima di procedere venisse presentato e studiato il piano industriale dettagliato.

«Prendiamo atto che l’azienda continui a sostenere che esista un piano industriale, che non ci è stato presentato nemmeno in questa occasione – si legge nella nota congiunta di Flai Cgil Firenze, Fai Cisl Firenze-Prato e del sindaco Tommaso Triberti – Anzi, ci è stato detto che se non crediamo al piano industriale siamo in malafede. Senza un piano industriale preciso, dettagliato, credibile, il presidio permanente di protesta davanti alla fabbrica va avanti». «Apprendiamo inoltre – prosegue la nota – che il fatturato previsto per il 2022 sarà di circa 4 milioni di euro (circa la metà del 2021), e che comunque i tempi indeterminati non saranno confermati». Il sindaco ribadisce che i marron glacé devono restare a Marradi.

Lo sciopero continua: il finale di questo racconto è ancora tutto da scrivere. E riguarda ognuno di noi.

Samuele Marchi

Il video integrale dell’incontro con lo scrittore Carlo Lucarelli