E’ passato qualche giorno dall’intervento di Papa Francesco durante la trasmissione “Che tempo che fa”, lo spazio giusto per una riflessione più serena.

Innanzi tutto va sottolineato che ha fatto il pieno di ascolti. L’intervista su Rai 3 ha realizzato 6.731.000 spettatori, pari ad uno share del 25.4% con un picco di 8,7 milioni e del 32,3%, insieme a oltre 672 mila interazioni sui social.

E sicuramente chi l’ha guardata ne sarà uscito più confortato per la propria vita di tutti i giorni

Papa Francesco, domenica sera, ancora una volta, ha dato a tutti un grande esempio di umiltà, di umanità, di profonda fede. Il Papa è entrato nelle nostre case in punta di piedi, senza pompa, senza retorica. Si è sottoposto serenamente alle domande che Fabio Fazio, visibilmente emozionato, gli ha rivolto.

E dallo schermo di Rai3 ha toccato i cuori. Per la sua simpatica semplicità, innanzitutto. Ha affrontato i problemi più scottanti che ogni giorno preoccupano la nostra vita. Le guerre, “un controsenso della creazione… sempre distruzione”, il commercio delle armi, il dramma dell’immigrazione: al centro sempre la “dignità” di ogni persona umana.

Parlando delle ingiustizie del mondo ci ha ricordato che “non basta vedere, è necessario sentire, toccare”. Toccare la carne degli ultimi, avvertire il freddo delle loro mani che si aggrappano alle nostre, a cui sapere sempre donare un sorriso. Guardarli negli occhi senza temere di essere trascinati a fondo, scambiare con loro qualche parola.

Nonostante le guerre, la fame nel mondo, il Mediterraneo trasformato nel “cimitero d’Europa”, l’ambiente, Papa Francesco ci ha invitati a non perdere il buonumore, confessando di pregare ogni giorno la preghiera di Thomas More. Preghiera che da domenica sera, su tanti social network, ha preso a circolare in modo incredibile e inaspettato.

Stupenda e a prima vista sconcertante l’affermazione che “essere perdonati è un diritto umano”. È proprio vero, abbiamo continuamente bisogno di non perderci dietro i nostri errori.

A preti e vescovi sparsi per il mondo, poi, il Santo Padre – Fazio lo ha sempre e solo chiamato così – ancora una volta, ha consigliato di tenersi lontani da ogni mondanità e di evitare il “chiacchiericcio”, quel fastidioso, stupido e pericolosissimo sparlare degli altri in loro assenza, che può fare molto male al destinatario, a chi ascolta e a tutte le persone.

In chiusura Papa Francesco si è lasciato andare anche a qualche confidenza per quanto riguarda la sua vita privata: “Ho degli amici che mi aiutano e conoscono la mia vita, come un uomo comune. A me piace stare con loro, raccontare le mie cose e ascoltare le loro. Ho bisogno degli amici. Le amicizie mi danno forza.”

C’è solo da dire grazie.

Tiziano Conti

La preghiera del buon umore