Il Presidente della Repubblica della Macedonia del Nord è venuto a sapere che una bambina veniva bullizzata dai suoi compagni di scuola: così il ha deciso di accompagnarla personalmente in classe. Protagonisti di questa storia Stevo Pendarovski, Capo di Stato dal 2019 del Paese della penisola balcanica e la piccola Embla Ademi, una bambina di 11 anni con sindrome di Down. Un bellissimo gesto di solidarietà quello avvenuto a Gostivar, nel nordovest del Paese, che Pendarovski ha definito “un dovere come Stato e come persona, perché l’inclusione deve essere un principio fondamentale” a maggior ragione tra i banchi e nel cortile di una scuola.

Successivamente il capo dello Stato macedone si è recato a casa della giovanissima e ha parlato con i genitori. “I bambini con disabilità meritano l’inclusione e l’accesso all’istruzione – ha poi commentato su Facebook -. Dobbiamo tutti mostrare comprensione, empatia e sostegno alle persone con disabilità”. Nelle varie immagini pubblicate si vede Pendaroski mentre incontra i genitori di Embla, poi salutare la bimba che entra a scuola, quasi come se fosse il suo papà. “Ho avuto l’onore di sentire la bella energia di Embla oggi nella sua casa e scuola a Gostivar”, ha spiegato l’uomo politico, che poi ha ribadito: “Sono qui per ribadire che l’inclusione è un principio fondamentale” “I pregiudizi – ha dichiarato il presidente – sono l’ostacolo più grande nella costruzione di una società egualitaria e giusta per tutti. Esiste inoltre un obbligo legale e morale a erogare una istruzione inclusiva, che si focalizzi sull’incoraggiamento delle abilità dei bambini con differenti grado di sviluppo”.

“Non solo dovrebbero godere dei diritti che meritano, ma anche sentirsi uguali e benvenuti nei banchi e nel cortile della scuola. È un nostro obbligo, come Stato, ma anche come individui, e l’elemento chiave di questa missione comune è l’empatia”, ha aggiunto il presidente nel comunicato stampa seguito all’iniziativa.

Empatia. Una parola che ci ricorda avvenimenti lontano nel tempo, ma che hanno riguardato la zona dei Balcani, fortemente soggetta ai terremoti. Stevo Pendarovski è nato nel 1963, anno del terremoto di Skopje (capitale dell’odierna Macedonia del Nord), che il 26 luglio 1963 provocò migliaia di vittime. Pablo Picasso donò il suo dipinto “Testa di donna” alla città, per la ricostruzione del Museo dell’Arte Contemporanea. Il 26 e 27 ottobre 1969 a Banja Luka, oggi in Bosnia ed Erzegovina, ci fu un altro forte terremoto, che distrusse la città, facendo fortunatamente poche vittime. Nell’estate del 1970 un gruppo di 50 giovani di Imola, Forli e Lugano, capitanati da un sacerdote anche lui un po’ “terremoto”, don Beppe Tagariello, tennero un “campo di lavoro” di un mese tra i terremotati di Banja Luka, a lavorare per la ricostruzione delle loro case.

Empatia. Dovremmo ricordare più spesso questa parola, perché racchiude il cuore della vita di ogni persona!

Tiziano Conti