Cleonilde (Nilde) Guerra nasce a S. Potito di Lugo il 29 gennaio 1922 da una modesta famiglia. Ha preso dall’educazione della madre e poi dalla parrocchia la sua formazione cristiana. Vivendo in un contesto socio-politico avverso alla Chiesa, ha saputo fare tesoro della grazia di Dio che in lei col battesimo ha avviato a una vita evangelica esemplare. Quante volte nelle sue lettere ringrazia il parroco che gli ha conferito il Battesimo. Infatti ha maturato “pian piano” quanto ha imparato dal catechismo della iniziazione cristiana e la fiducia nel sacerdote confessore don Giuseppe Parmeggiani suo direttore spirituale.

Con i sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia, che riceveva quotidianamente, ha maturato la sua spiritualità e si è dedicata all’apostolato in parrocchia e a crescere nella fede i bambini. La sua testimonianza ha edificato la comunità parrocchiale e ha voluto estendere l’essere Chiesa attraverso l’Azione Cattolica diventando sia in parrocchia sia altrove nelle associazioni diocesane, l’attuazione del motto dell’Azione Cattolica «preghiera, azione e sacrificio». Questo è stato il programma di vita a cui si è dedicata fino all’ultimo quando la morte l’ha accolta di sorpresa.

Ma si è data in modo particolare al “sacrificio” perché ha offerto tutta se stessa e la sua sofferenza al sacro cuore di Gesù. Proprio quel cuore che ha tanto amato il mondo. «Come Cristo desiderava essere immolato sacrificato per la nostra salvezza cosi io desidero soffrire, prima per espiare tutti i miei peccati, per la conversione dei miei cari, per la santificazione dei sacerdoti, per la conversione di tutti i peccatori e perché si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore». Così si esprimeva il 20 aprile 1949 al suo direttore spirituale e chiedeva di presentarla «al Divino Artefice perché mi trasformi a colpi di scalpello perché possa compiacergli, ripararlo consolarlo e amarlo infinitamente». Infatti il giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre 1947, fece di se stessa “l’offerta di piccole vittime” «Eccomi o mio Gesù, ti offro tutta la mia vita, tutto me stessa perché tu compi in me tutti i tuoi disegni. Fa che mai metta ostacoli alla tua santa volontà, in qualunque modo si manifesti (…). O Madre del dolore e dell’amore, abbi pietà di me e fa che l’offerta mia venga accettata e presto diventi piccola “vittima” consumata del dolore e dell’amore. Gesù, Maria aiutatemi ed esauditemi».ù

Sabato 29 gennaio la messa in Cattedrale con il vescovo Mario

Così la diocesi di Faenza-Modigliana ha Nilde come modello ed esempio per tutto il popolo di Dio. Una “santa della porta accanto” perché il Signore ha guardato alla “umiltà della sua serva” e auspichiamo poterla chiamare “beata”. Così il 29 gennaio alle 18 il nostro vescovo Mario celebrerà la Messa nel ricordo della nascita di Nilde Guerra. Siamo grati al vescovo emerito Claudio Stagni che volle mettere in una cappella laterale (a destra entrando in Duomo) un quadro con l’immagine di Nilde opera del pittore professor Pietro Lenzini. Questo serve di richiamo ai fedeli che vedono l’immagine di Nilde, ragazza umile del nostro popolo, a seguire la via della Santità.

Bisogna dare atto che in questi anni l’associazione Amici di Nilde ha profuso in diversi modi e con tanto impegno a fare conoscere la venerabile e farla apprezzare. Nilde ci invita a pregare e amare Gesù specialmente in questo tempo di pandemia e per la conversione del cuore «Il male dilaga immensamente, peccati tremendi schiaffeggiano il volto di Cristo, trapassano nuovamente con la lancia il suo cuore adorabile… C’è bisogno di una grande riparazione e di una grande espiazione… Se necessario dare la vita perché Egli regni e trionfi su tutta l’umanità».

Tutto questo per non dimenticare, il “dono” di Nilde.

don Renzo Tarlazzi, vice postulatore