Il progetto Fai ponte tra culture torna dopo il lungo silenzio dovuto alla pandemia, e raddoppia: non solo a Ravenna, ma anche a Faenza. Obiettivo del progetto è favorire il processo di integrazione dei cittadini di origine straniera, promuovere il dialogo e cercare di abbattere i pregiudizi culturali. Quando si ricorda che il patrimonio culturale appartiene ai cittadini si intende a tutti, per questo motivo il Fai lavora perché anche coloro che provengono da altri Paesi possano imparare a conoscere le opere importanti di cui Ravenna è ricca, come ha riconosciuto la stessa Unesco. Di qui l’idea di un corso che da vari anni si rivolge in particolare a cittadini di origine straniera, e alterna lezioni in classe con visite guidate al territorio e ai monumenti. Le lezioni tratteranno dei principali momenti della storia ravennate e delle relative testimonianze storiche, artistiche, architettoniche, documentarie. Uno dei requisiti richiesti è la conoscenza della lingua italiana sia parlata che scritta proprio perché rappresenta il mezzo principale che permette l’integrazione.

In passato studente del progetto Fai, oggi Victor Fotso Nyie è un noto ceramista di Faenza

Tra le guide che porteranno i partecipanti del progetto Fai ponte alla scoperta di monumenti e opere artistiche del territorio c’è anche Victor Fotso Nyie, artista nato in Camerun e approdato a Faenza dieci anni fa per amore della ceramica. Da diversi anni lavora alla Bottega Gatti, dove coltiva anche la propria produzione artistica dedicata all’identità africana. Proprio all’arrivo in Italia Victor fu uno dei partecipanti del progetto Fai ponte e ora, dopo anni di attività e mostre, passerà dal ruolo di studente a quella di formatore, conducendo gli allievi alla visita guidata al Museo delle Ceramiche di Faenza.

Il ricordo di quella prima esperienza sarà utile a Victor per rendere ancora più arricchente la proposta del Fai. «Ero da poco arrivato in Italia – racconta Victor – e il progetto Fai ponte è stato un bel modo per conoscere le città di Ravenna e Faenza. In particolare, grazie alla guida di Giovanni Gardini, abbiamo avuto modo di esplorare le bellezze artistiche e interagire in maniera attiva con la città. Il rapporto con il territorio si costruisce non solo attraverso il contatto con la gente, ma anche conoscendo la sua storia e la sua arte». Fai ponte è cultura ed è anche socialità. Tra i partecipanti, accomunati dalle stesse passioni, si crea una forte una relazione. «Ho tenuto i contatti con gli altri allievi per la realizzazione di vari progetti o per la partecipazione a festival».

“Fondamentale creare relazioni tra studenti e docenti, ogni punto di vista arricchisce”

Integrare nel segno dell’arte è una strada vincente. «Ritengo fondamentale continuare su questo percorso – dice Victor -. Una chiave del successo non è solo quella di portare le persone in giro per vedere opere o monumenti. È importante che si crei uno scambio e una relazione tra i formatori e gli studenti. Ognuno dei partecipanti ha un percorso artistico e una cultura diversa. La stessa opera può essere letta in vari modi, e per questo è importante che non ci si fermi solo a lezioni frontali, ma ci sia un reale interscambio». Inoltre, fino al 31 gennaio 2022 Victor espone la propria personale alla Galleria Molinella di Faenza.