Era impossibile non notarla. Gli occhi penetranti, gli eccentrici cappelli, l’aurea che emanava anche solo la sua silenziosa presenza a un evento culturale. Una vita fuori dagli schemi, nel segno dell’arte e della poesia, che lascerà un segno profondo in Romagna. A 95 anni è morta l’artista Muky, nome con la quale era conosciuta Wanda Berasi. Nata a Trento nel 1926, dopo l’apprendistato artistico a Roma nel ’55 arrivò a Faenza, che divenne sua città d’adozione. Qui entrò in contatto con la vivacità artistica della ceramica e conobbe quello che poi sarebbe diventato prima il suo mentore e poi marito, l’artista Domenico Matteucci, morto nel 1991.

Attorno a lei gravitava la cultura faentina

Carismatica e benefattrice. Nel corso degli anni Muky divenne un punto di riferimento culturale per la città e non solo. È riuscita a far gravitare attorno a sé i grandi temi della pittura, della letteratura e della medicina, richiamando nel suo cenacolo personaggi del calibro di Enzo Biagi, Dario Fo, Ottavia Piccolo. E ha saputo sostenere e formare generazioni di giovani, non rinchiudendosi mai in un nostalgico passato, ma proiettandosi sempre verso il futuro fino agli ultimi anni di vita, quando la cecità aveva messo a dura prova la sua tempra.

Il ricordo di Carla Benedetti

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A sinistra, Carla Benedetti con Muky

«Era una donna ironica e dolce, capace di far tirare fuori il meglio dalle persone. Per questo il suo ruolo di formatrice culturale e organizzatrice di eventi a 360 gradi è stato così importante». A ricordarla così è Carla Benedetti, dal 1994 dipendente comunale nella segreteria del sindaco e, in questa veste, collaboratrice di gran parte delle iniziative di Muky. «Di lei ricordo soprattutto la grande disponibilità ad accogliere tutti nella sua casa – prosegue –. Pur avendo uno stile eccentrico, si percepiva chiaramente che il suo non era un modo di essere artificiale, faceva tutto con grande naturalezza». All’interno del suo cenacolo si discuteva non solo di arte, ma anche di temi sociali e di ricerca medica, come per esempio quella relativa alla lotta contro il tumore al seno.

L’ironia e la poesia di Muky viene raccontata anche attraverso le tante lettere che mandava ad amici e collaboratori. Carla ce ne mostre diverse: anche un semplice ringraziamento per un regalo ricevuto – come un vasetto di marmellata – si trasformava in una dedica in versi mai banale. Segno di una profonda e stima che Muky sapeva infondere negli altri anche nel quotidiano.

La pace e i presepi

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Tra le innumerevoli opere da lei realizzate, si ricordano i suoi Presepi contro…, dedicati al tema della pace e donati alla Fondazione Opera Campana dei caduti di Rovereto. Presepi che raccontano la Natività strappandola alla sua ambientazione tradizionale per trasferirla negli scenari delle guerre e dei drammi più recenti. «Sentiva molto questo tema – spiega Benedetti – per questo decise di mantenere la facciata della Loggetta del Trentanove di Faenza con i segni delle granate belliche. Una testimonianza per far sì che la gente non dimenticasse quello che la guerra aveva fatto».

Il lascito a Faenza

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Negli anni Cinquanta il suo arrivò dalla capitale nella provinciale Faenza suscitò non poco scandalo tra i residenti. Il suo modo di vestire generava all’epoca diffidenza, ma a quella diffidenza iniziale vennero sostituite presto altre parole come affetto e generosità. Nel 2018 l’artista ha ufficializzato la volontà di donare parte dei suoi immobili alla Fondazione Mic, nello specifico l’area ubicata tra piazza 2 Giugno e via Maioliche. Il progetto si chiamerà Casa dell’Arte Muky-Matteucci e i suoi spazi saranno dedicati a un Museo, alle residenze d’artista internazionali e alla didattica della ceramica. Una parte del museo accoglierà una mostra permanente dedicata ai lavori di Muky e Matteucci.

Ora Muky riposa accanto a Domenico Matteucci

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L’artista è stata sempre molto vicina ai bisogni della comunità anche in questi tempi di pandemia: non ha fatto mancare la sua generosità donando all’ospedale di Faenza un’ambulanza e altre strumentazioni mediche, o il sostegno alle attività dei ragazzi diversamente abili della Bottega della Loggetta, a cui ha fatto sempre sentire il proprio affetto. Le offerte raccolte al funerale di Muky, che si è svolto martedì scorso in Cattedrale presieduto da monsignor Mariano Faccani Pignatelli, sono state donate al Gruppo disabilità Faenza. Il suo corpo è stato tumulato al Famedio cittadino, accanto a Domenico Matteucci.

Samuele Marchi

Foto: Raffaele Tassinari